A Dresda è stato proclamato lo “stato di emergenza nazismo”

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Il Land tedesco della Sassonia, geograficamente “cuore d’Europa”, è venuto alla ribalta internazionale per la decisione del consiglio comunale di Dresda di indire uno “stato di emergenza nazismo”. Nonostante si tratti di un atto fortemente simbolico rappresenta una novità assoluta nel panorama politico della Germania, con dei risvolti per alcuni versi decisamente inquietanti.

La decisione del consiglio comunale

Tutto è nato dall’iniziativa di un piccolo partito dell’opposizione “Die Partei”. Il consigliere Max Aschenbach ha presentato una delibera dove denunciava posizioni anti-democratiche, xenofobe e anti-pluralistiche sempre più frequenti in città. Una città dove negli ultimi quattro anni il movimento anti-islamico Pegida tiene le sue preoccupanti manifestazioni e dove moschee sono incendiate e attaccate. Inoltre la città è meta dei raduni neonazisti e per conferenze negazioniste e revisioniste sul tema dell’Olocausto. Il documento dichiara in maniera esplicita quindi un’“emergenza nazismo”. In questo modo il borgomastro della città Dirk Hilbert (Fdp) è stato incaricato di fornire un programma di misure efficaci e concrete per i prossimi cinque anni. Un appello che si rivolge anche alle alte autorità del Land con un invito a perseguire i responsabili delle violenze.

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La votazione e la contrarietà della CDU

L’atto è stato approvato da trentanove consiglieri comunali tre le fila dei Verdi, Die Linke, Liberali (FdP), socialdemocratici (Spd) e alcuni indipendenti. Ventinove consiglieri hanno votato contro: tra questi i Frei Wähler e ovviamente l’AfD (Alternative für Deutschland). Tra i contrari alla delibera spiccano sicuramente i cristiano-democratici della CDU (il partito di Angela Merkel) che hanno parlato di “errore linguistico” e “mera politica dei simboli”.

A trenta anni dall’anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) la Germania torna a fare i conti molti dei problemi lasciati insoluti dalla transizione dal regime comunista alla democrazia. Un Est tedesco dove la contrarietà ai programmi e agli slogan dell’estrema destra è molto più lieve che nella parte occidentale e dove nelle ultime tornate elettorali l’AfD ha triplicato i suoi voti non solo in Sassonia, ma anche in Brandeburgo e Turingia. Solo recentemente poi l’odio antisemita poteva provocare una strage ad Halle: conferma che la minaccia neonazista è più viva e pericolosa che mai.

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