La musica viaggia sui binari, o almeno così è stato fino a poche ore fa, quando un vandalo ha devastato completamente il pianoforte messo a disposizione dei passanti alla stazione di Napoli Centrale
Un’occasione in cui l’Italia -e Napoli in particolare- tra polemiche reali o costruite, tra realtà e fantasia, era riuscita a viaggiare sull’onda delle grandi capitali europee, dove sono stati collocati dei pianoforti a disposizione dei viaggiatori e dei passanti per allietare, con la suggestiva musica del pianoforte, il tempo di attesa dei treni ma anche per riqualificare gli ambienti delle stazioni ferroviarie con melodie che possono dare sensazioni davvero uniche.
Idea, questa ripresa, dalle grandi capitali europee dove, all’interno delle “Underground”, sono soliti esibirsi gruppi ed a volte anche cantanti famosi, solo per il gusto di provare e far provare sensazioni che solo la musica riesce a dare, e farsi trasportare in un mondo lontano anche solo per pochi minuti. Era, appunto, anche il sogno di avere una Napoli all’avanguardia ed uscire fuori (almeno per una volta) dai soliti standard che fanno passare questa città e i suoi cittadini, come emarginati in un’ Italia che non li vuole e che li relega sempre all’ultimo posto della classifica, come si evince dagli ultimi avvenimenti riguardo “l’immondizia che si trova ad ogni angolo di strada”; un sogno sfumato con l’ennesimo atto di vandalismo e la distruzione del pianoforte alla stazione di Napoli Centrale.
Quello che però ci sembra doveroso sottolineare è che lo stesso episodio è accaduto anche in altre città come Milano durante la scorsa estate, quando il pianoforte è stato danneggiato diverse volte e rimasto inutilizzato per molto tempo; o ancora a Roma, dove non si è potuto suonare per “una corda rotta”, ed episodi del genere ci sono stati anche in altre città italiane. Inconcepibile pensare che non siamo capaci di difendere e di apprezzare le poche cose belle che ci hanno lasciato, in questo mondo in cui tutto si può comprare, dove chi è ricco si arricchisce sempre di più, e dove chi è povero non ha possibilità di trovare una via d’uscita.
Un pianoforte e la sua musica possono permetterci di continuare a sognare, anche solo per pochi attimi, una città ed un futuro dove le cose non sono sempre bianche o nere, ma dove si possano accendere i colori dell’anima.