L’ultimo schiaffone di Bud Spencer

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Il 27 giugno Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, si è spento serenamente all’età di 86 anni. Dalle parole del figlio Giuseppe all’Ansa, emerge la grandezza morale del padre: “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie‘.

Sicuramente il grazie lo devono i tantissimi fan di Bud Spencer, generazioni di bambini che sono cresciuti con i suoi film, dove i cattivi dopo una sonora presa di schiaffi, chinavano il capo e chiedevano scusa. Film dove gli schiaffoni avevano un carattere educativo, quello di alcune generazioni fa, dove non rappresentavano una violenza fine a sé stessa ma l’affermazione della correzione bonaria e mai di vendetta.

Di Carlo Pedersoli si è apprezzato in primis lo spirito sportivo con il suo primato nel nuoto, essendo il primo italiano a infrangere la barriera del minuto netto, per l’esattezza 59”5 nel 1950 a Salsomaggiore e poi a Vienna, e le due medaglie ai Giochi del Mediterraneo del 1951 in Egitto. Il suo spirito sportivo nella maturità gli farà commentare: ‘Il successo, in tutto il resto, è il pubblico che lo decreta. Quando invece vinci nello sport, quella è tutta roba tua, e nessuno te la può togliere’.

Grazie la suo fisico è entrato nel mondo del cinema come il gigante buono, facendo coppia con Mario Girotti alias Terence Hill. Girotti dopo la ferale notizia ha commentato: ‘Abbiamo interpretato insieme diciotto film, dei quali sedici come coppia in senso stretto. Per molti siamo stati vissuti come dei proseliti negli anni dell’uscita dei nostri film. I capisaldi assoluti della produzione cinematografica italiana per quanto concerne un certo cinema’.

Bud Spencer disse no a Federico Fellini

Ma Pedersoli aveva una grande senso della famiglia e della morale, che gli fece dire di no a Federico Fellini che lo voleva scritturare  per Satyricon, per una scena di nudo in piscina, mentre dei putti dovevano addentargli il lato b. In quell’occasione commentò: ‘Hai detto giusto Federì, non sono un attore, sono un personaggio che il pubblico ha gradito. Conosco i miei limiti, so esattamente quello che posso fare e quello solo ho fatto sempre’.

Nella lunga carriera diversi sono i generi cinematografici nei quali si è cimentato, come il thriller con ‘Quattro mosche di velluto grigio’ di Dario Argento, quello d’autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con ‘Torino nera’ di Carlo Lizzani.

Tra gli interessi di Pedersoli anche il volo, che lo portò a fondare nel 1981 la Air Mistral uno dei maggiori operatori charter a medio raggio presenti sul mercato.

Lo scorso anno Napoli l’ha voluto omaggiare con una medaglia e una targa per la sua lunga carriera consegnate dal sindaco De Magistris a Palazzo San Giacomo in nome della sua città. Per volere del sindaco De Magistris ci sarà anche il gonfalone della città di Napoli sia alla camera ardente allestita nel Campidoglio il 29 giugno sia ai funerali che si terranno il 30 giugno a Roma nella chiesa degli artisti.

Con Bud Spencer è scomparsa la genuinità di un mondo fatto di piccole vittorie e grandi risate, con scene che sono passate alla storia come quella del coro in ‘Più forte ragazzi’ e quella della mischia dove i cattivi sono tutti addosso al gigante cercando di fermarlo e Spencer si liberava facendo volar via tutti. Si rideva e si imparava a far valere il senso del giusto, del buono, della bonaria correzione.

Ciao Carlo, facci sapere se veramente ‘Gli angeli mangiano fagioli’.

Carlo Pedersoli

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