Savio: Arresti, furti, rapimenti e scomparse.

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Spesso ci sono storie che sembrano scriversi da sole. E’ il caso di Savio Nsereko, l’eterno talento calpestato con gli eccessi.

Savio fa parte della storia della Juve Stabia ma purtroppo va inserito nella categoria dei calciatori che non hanno lasciato il segno.
Nasce a Kampala il 27 luglio 1989, in Uganda, un paese difficile da vivere, povero e con una situazione politica molto pesante da sostenere.
La famiglia Nsereko ha parenti in Germania e quindi decidono di scappare da quel clima difficile da sostenere.

Il giovane Savio inizia a muovere i primi passi nel Monaco 1860, la nobile decaduta della Baviera e viene notato da un osservatore Italiano che lo porta subito a Brescia.
Nelle rondinelle Savio esordisce in serie B, ha appena 18 anni e gioca 5 partite della stagione 2007/2008: è Savio mania, anche perchè il giovane calciatore inizia a masticare il calcio che conta con le selezioni under della Nazionale tedesca.
Arriva il grande appuntamento e Savio si prende la scena: Euro Under 19 e la Germania vince. Savio? Eletto miglior giocatore del torneo.
Inizia una favola meravigliosa ed il West Ham lo porta in Premier League. Con gli Hammers, Savio gioca poco e torna in Italia questa volta con la Fiorentina.
A Firenze, infatti, non trova spazio. A gennaio va in prestito al Bologna dove colleziona due presenze. Nell’estate 2010 un nuovo prestito nel “suo” Monaco 1860.
La Baviera non fa bene a Savio. Il giocatore sparisce e verrà ritrovato alcuni giorni dopo a casa della sorella.
Il “fatto” fa discutere ed i dirigenti bavaresi lo rispediscono al mittente.
Per Savio arriva un’altra possibilità: la Juve Stabia. La giovane promessa gioca subito contro il Verona e poi sparisce. Spifferi raccontano che sia scappato a Londra per un romantico periodo d’amore con una ragazza. Savio sparisce e la Juve Stabia lo fa accomodare alla porta.
La stagione 2012/2013 si ritrova all’Unterhaching, in terza divisione tedesca. Qua fa qualcosa di fenomenale, ovviamente non possiamo raccontare le gesta in campo ma una nuova scomparsa o meglio un finto rapimento: arriva alla sorella una richiesta di riscatto. Savio sembra essere stato rapito in Thailandia e i suo sequestratori vogliono 25.000 euro.

In realtà quei soldi non servono per un riscatto, ma per pagare i servizi delle prostitute nella sua “nuova vita” thailandese. Lo scoprono, viene rimpatriato in Germania, arrestato e processato per aver messo in piedi questa messa in scena.
Savio la fa grossa nel Viktoria Koeln, nel piccolo club tedesco ruba un orologio ad un compagno di squadra. La morale della favola è sempre la stessa: cacciato.
Questo è Savio e noi siamo pronti a raccontarvi un altro capitolo di questo particolare e mai banale personaggio.

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