Sporting Carmine. Un filotto di partite mette a dura prova la squadra

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Degno del miglior campionato il calendario che ha costretto i ragazzi dello Sporting Carmine Ulisse ad una prova di resistenza.

Due partite a distanza di pochi giorni, che intaccano il fisico ma non l’animo delle giovani leve Ulissiane.

Venerdì 8 aprile alle ore 20.00 al centro sportivo Spinelli di Castellammare di Stabia, lo Sporting del duo Cesarano-Lo Schiavo ha affrontato i ragazzi dell’Oiermo B.

Lo Sporting, orfano di Criscuolo, per via di un infortunio alla mano, è sceso in campo schierando, tra i pali, l’uomo ragno Giuseppe Muollo, che ancora una volta da saggio del suo talento, salvando in più occasioni la propria rete, e ponendo rimedio agli strafalcioni difensivi della propria linea difensiva, che formata da Andrea Cuomo, volenteroso di dimostrare il proprio valore dopo la deludente prestazione passata; la new entry D’Antuono Catello, che subito si mette a disposizione della squadra accentando di giocare fuori ruolo, facendo cosi le veci dell’ infortunato di lusso Criscuolo; e Pio Palumbo, che ancora una volta da saggio del suo immenso talento dimostrando che può giocare in qualsiasi zona del campo.

Nella parte mediana del campo le cose cambiano, vedendo schierato un rombo formato da Antonino Fiumara, il metronomo dello Sporting, sempre pronto a suggerire ai suo compagni i tempi giusti di gioco, il vero leader di una squadra che sta nascendo; a sinistra Sansone Damiano un altro talentino a disposizione dei mister, anche se ancora un po grezzo, il ragazzo sa il fatto suo, sempre pronto a scendere in campo con determinazione e grinta. Sempre taciturno, ma persone come lui parlano con la palla al piede; sulla destra Paolo D’Amora, e qui cari lettori si esauriscono gli elogi, vederlo scendere in campo e come ammirare Massimo Decimo Meridio che si appresta a calcare il terreno dell’arena dove lo aspetta un sanguinoso combattimento. Non molla un singolo pallone, corre, lotta, sprizza grinta e spirito di guerriero da ogni poro, nel nuovo ruolo, quello da esterno di centrocampo sembra rinato, sempre pronto a dimostrare che l’impegno e la grinta non sono armi da sottovalutare; a completare il centro campo c’è uno spaesato Cavallaro Angelo, che non ancora al centro per cento della forma fisica, accusa molto sforzo fisico, e compensa con molto impegno e voglia di ritornare il grande Cavallaro d’inizio stagione.

In attacco, lo statuario Giovanni Di Capua, che come il migliore Filippo Inzaghi, sfrutta un errore difensivo avversario in aria e realizza la rete che accorcia le distanze. Potrebbe fare molto di più ma spesso si isola dal gioco di squadra che non sempre lo cerca con continuità. Ma resta conque un terminale d’attacco affidabile che se la difesa avversaria sbaglia lui non perdona. Rapinatore d’aria.

Lunedi 11 aprile alle ore 20.00, va di scena ancora in campo amico, centro sportivo Spinelli, la seconda partita che caratterizza il filotto interno dello Sporting. Dopo la sconfitta inflitta dalle file dell’ Oiermo, alla squadra serviva un discorso incoraggiante. Il gruppo, troppo giovane per poterlo conoscere, chiedono chi fosse Ulisse Chirico, che padroneggia all’interno dello Sporting Carmine Ulisse. A questa domanda, non sono bastate le parole, per descrivere una persona, che per chi ha avuto l’onore di conoscere come il sottoscritto, era un vera gemma in un modo fatto di finte pietre preziose. Ed è stato proprio il pensiero dedicato ad Ulisse;

Vincere lo possono fare tutti, essere un vincente in ogni circostanza è affari per pochi

a dare nuova carica ai ragazzi, che prima di entrare in campo contro gli Aquilotti, hanno innalzato un coro dedicato.

 

La partita inizia in un atmosfera fantastica, dal campo si percepisce la carica elettrica che sprigionano i ragazzi la formazione è la stessa;

Superman Muollo tra i pali, linea difensiva formata, a destra, un rinato Cuomo Andrea, che se anche in campo parla troppo e spesso a vuoto, quando chiude la bocca e mette in moto il cervello, diventa una vera spina nel fianco degli attaccanti avversari, che per realizzare il primo dei due goal, che costerà la sconfitta, si aiutano palesemente con un tocco di mano, l’arbitro non vede, è una vera sicurezza. Palo di ferro.

Al centro della difesa un inedito Fiumara Antonino, che mette a disposizione dei compagno la sua visione di gioco, gestendoli dalle retrovie come il miglior generale d’esercito che si possa avere. Spesso ricorre a giocate d’astuzia per disorientare gli avversari, tanto bravo da meritarsi i complimento dalla dirigenza avversaria, e sua la punizione che sfiora il palo, avrebbe meritato la rete. Leader e stratega. Napoleone.

A sinistra, un immenso Raffaele D’Avino, che dopo essere stato fermato, precauzionalmente, da un responso medico, scende in campo e dimostra di avere personalità e grinta da vendere a quintali. sempre deciso sul pallone, segue il gioco e lascia poco spazio agli avversa, corretto, e mai maleducato, come un gentiluomo aleggia sulla linea difensiva, creando non pochi problemi alla manovra avversaria. Elegante gentiluomo.

Solito centro campo a rombo, che vede come interprete interlocutore tra i due reparti, D’Antuono Catello che subito integrato nei meccanismi della squadra, offre un ottima fase difensiva, ed offensiva, soffre il poco allenamento e alla fine, causa la poca lucidità si lascia scappare un commento sgradito all’indirizzo dell’arbitro, che puntualmente lo sbatte fuori mostrandogli il rosso diretto. Una buona prova di carattere, che macchiata solo alla fine lascia un sapore amaro al ragazzo. Irascibile.

Sulla sinistra un immenso D’Amora Paolo, che gioca l’ennesima fantastica partita, ormai le parole per descrivere questo ragazzo sono finite. Una cosa è certa, che se assegnassero medaglie da guerriero lui sarebbe il più fiero condottiero. Coraggio, grinta e voglia. Spartano.

A destra un ritrovato Angelo Cavallaro, che carico come una pila alcalina, scende in campo senza paura spesso ingaggia duelli fisici con gli avversari, che per rubargli palla lo atterrano spesso. Roccioso. Viene sostituito dal talentuosissimo Pio Palumbo, la perla grezza del vivaio dello Sporting, entra in campo e sono subito guai per gli avversari che si trovano spesso ad inseguirlo nei suoi dribling ubriacanti, ma come Lavezzi guarda troppo la palla, e no percepisce la vicinanza alla porta, e si fa rubare il pallone dall’estremo difensore avversario. Tarantella (quella che fa ballare agli avversari).

Punta del rombo, il taciturno Sansone Damiano, che preferisce parlare con i piedi, lascia spesso l’avversario sul posto, ingaggiando duelli di velocità contro sfortunati difensori avversari. Un leader silenzioso, che da tutto per la squadra. Generoso.

Ancora una volta come terminale offensivo, c’è lo statuario Giovanni Di Capua,che fa una partita di cuore e grinta ma non riesce a spuntarla tra la difesa avversaria. Grintoso.

A partita in corso subentrano Armando Esposito e Giulio Esposito, che mettono a disposizione della squadra la loro voglia e grinta, che inseguono senza mai lasciare l’avversario. Zecche.

Infine subentra in attacco, la giocatrice Anna Schettino che sembra rigenerata dalla nuova posizione, spalle alla porta difende il pallone e diventa quasi impossibile toglierglielo. Forza Pura.

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