GFF: i vincitori dell’edizione 2016

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Annunciati dal direttore Claudio Gubitosi i vincitori delle varie categorie del GFF

Anche questa quaranteseiesima edizione volge al termine, annunciando alcune novità per l’anno prossimo, tra cui il completamento del multimedia village, già attivo quest’anno, e la proposta di un crowdfunding per sostenere il festival.

105 titoli in gara che hanno dato voce e corpo a storie di amicizia contro ogni pregiudizio, a problematiche adolescenziali affrontate con coraggio e determinazione, a tematiche forti trattate con l’occhio di chi vive a diverse latitudini.

Nell’ambito dei lungometraggi, per la categoria Elements +6 vince il Gryphon AwardTHE WILD SOCCER BUNCH – THE LEGEND LIVES!” del tedesco Joachim Masannek, storia di un gruppo di ragazzi ossessionati dal calcio che scoprono che la leggendaria Tribù del Calcio esiste davvero. I ragazzi cominciano ad allenarsi duramente ed assumono un allenatore, Willie, ma a loro si unisce un settimo giocatore, Müller, che si rivela essere una ragazza. Secondo classificato “ZIP & ZAP AND THE CATPAIN’S ISLAND” dello spagnolo Oskar Santos.

Per la categoria Elements +10 si classifica primo “NELLY’S ADVENTURE” del tedesco Dominik Wessely, in cui il viaggio della tredicenne Nelly in Romania si trasforma in un’avventura nel momento in cui scopre che la sua famiglia intende trasferirsi là. In fuga per sfuggire al suo destino, finisce nelle mani dei rapitori! Il loro capo è un ingegnere tedesco senza scrupoli che trama per distruggere il progetto energetico di suo padre. Con l’aiuto del misterioso signor Holzinger, i genitori di Nelly si mettono alla ricerca della ragazzina mentre lei Nelly continua la sua fuga insieme a due fratelli rumeni, Tibi e Roxana. Finale movimentato per questi ragazzi, che diventeranno degli eroi.  Secondo classificato è “TSATSIKI, DAD AND THE OLIVE WAR” della svedese Lisa James-Larsson.

Di tono diverso “FANNY’S JOURNEY della francese Lola Doillon che, con un film ambientato nella Francia del 1943, vince la sezione Generator +13. Il viaggio di Fanny e delle sue sorelline è quello verso la Svizzera, per scampare al pericolo dell’epurazione nazista; undici bambini, improvvisamente abbandonati a loro stessi, faranno l’impossibile per raggiungere il confine con la Svizzera e riuscire a sopravvivere. Secondo classificato della sezione è “FOG IN AUGUST” del tedesco Kai Wessel.

 

Altrettanto impegnativo, ma dai toni in apparenza meno drammatici, il vincitore della sezione Generator +16THE VIOLIN TEACHER” del brasiliano Sérgio Machado. Il violinista Laerte si prepara da anni per un’audizione con la più importante orchestra sinfonica sudamericana ma resta vittima di una crisi nervosa e non riesce ad esibirsi. Pur ritrovando col tempo il piacere di suonare, il problema si ripropone quando c’è una nuova audizione. La scelta non è semplice, ma alla fine il maestro abbandona la scuola. 2° Classificato della sezione è “MY NAME IS EMILY” dell’irlandese Simon Fitzmaurice.

Per la sezione Generator +18 vittoria annunciata -dopo l’ottima accoglienza ricevuta in sala- per l’acclamato “URBAN HYMN” dello scozzese Michael Caton-Jones, regista che conta nella sua carriera film  “This boy’s life” (1993), “Rob Roy” (1995), “The Jackal” (1997). “URBAN HYMN”, ambientato nel 2011 nel sud est di Londra, è una storia di redenzione che ha per protagonista la ribelle Jamie. Incoraggiata da Kate, un’anticonformista assistente sociale che le insegna a usare il canto come una sorta di liberazione, presto la ragazza si troverà contesa tra Kate e Leanne, la sua volubile e possessiva amica.

Vince la sezione GEX DOCREAL BOY” dell’americana Shaleece Haas, la storia di Bennett Wallace, adolescente transgender che intraprende un viaggio alla ricerca della sua voce. Durante questo percorso egli stringe una forte e profonda amicizia col suo idolo, Joe Stevens, noto musicista transgender anch’egli in lotta coi suoi demoni. Secondo classificato “DREAMING OF DENMARK” del danese Michael Graversen.

Per trovare i nomi degli italiani, occorre consultare, invece, la sezione Cortometraggi: vincono il Gryphon Award per la sezione Generator +18 (fiction), “BEAUTIFUL” di Alessandro Capitani (Italia), per Generator +18 (animation)BLIND VAYSHA” di Theodore Ushev (Canada), per Elements+10ZOMBRIELLA” di Benjamin Gutsche (Germania), per Elements+6 “REAL STRENGHT” di Svend Colding (Danimarca), per la sezione Elements +3 “CROCODILE” di Julia Ocker (Germania).

Per la sezione Parental Control “Destinazione Italia”, infine vince “IT’S A WONDERFUL LIFE” dell’italiano Valerio Attanasio.

 

 

 

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