MALDORIENTE di Serena Gatti a Femminile palestinese

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L’ultimo appuntamento del 2016 di Femminile palestinese si conclude con Maldoriente di Serena Gatti, in scena mercoledì 7 dicembre ore  21 alla Sala Pasolini di Salerno.

Lo spettacolo teatrale Maldoriente, ideato e interpretato da Serena Gatti  chiude la rassegna 2016 di Femminile palestinese curata da Maria Rosaria Greco, e parte integrante del cartellone di Casa del Contemporaneo.

La rassegna Femminile palestinese, ha avuto come sottotitolo quest’anno “l’occupazione oggi” ed ha voluto approfondire lo scenario contemporaneo, e lo stato delle cose in cui versa la Palestina dopo 68 anni di occupazione. Il centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo ha supportato l’intero programma della terza edizione della rassegna, facendo propria la sua mission e raccogliendo una sfida: parlare di Palestina attraverso la sua cultura.

Tanti gli ospiti che si sono alternati quest’anno durante la rassegna, ognuno ha parlato di un aspetto diverso del vivere palestinese di oggi, e tutti  hanno contribuito, a rivelarci una idea concreta e attuale di come si possa vivere,continuare a vivere, crescere, studiare, progettare, in un contesto sociale frammentato da check point mentali e reali.

Maldoriente, quindi, ci porta a riflettere proprio su questo tema analizzando la “normalità” della vita quotidiana, le difficoltà e le umiliazioni di chi vive sotto occupazione. Lo spettacolo è liberamente ispirato ai romanzi della scrittrice e architetto palestinese Suad Amiry, professore dell’università di Bir Zeit in Cisgiordania e direttore del Riwaq Centre for Architectural Conservation.

Maldoriente narra le vicende di una donna palestinese costretta a vivere da clandestina nella propria terra natale, in cui il paesaggio viene trasformato giorno dopo giorno dal colonialismo da insediamento. Tutto diventa difficile, anche quelle cose per noi semplici e banali, come un appuntamento col fidanzato, la cerimonia di nozze, ottenere la carta d’identità fra continue perquisizioni e valige in mano. Questa pièce non racconta di scene di sangue, di denuncia urlata, ma sa essere dura semplicemente con la descrizione della crudele vita quotidiana, animata da ricordi dolorosi, da dubbi, da pensieri contrapposti e struggenti. Sulla scena sono presenti soltanto una sedia e un piccolo tavolo, ma lo spazio teatrale è riempito dall’interpretazione di Serena che fra musica e danza, evoca i sentimenti di un popolo. Sono i pensieri di una donna simbolo di questo popolo, la cui unica aspirazione è il rispetto dei diritti umani e civili calpestati.

La strada cambia, come quando torni a casa e trovi che la casa non c’è più”

Scrive questo Suad Amiry, a cui si è ispirata la regista e performer pisana Serena Gatti, che nel 2005 fondò Azul Teatro.

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info e contatti :

info@casadelcontemporaneo.it

www.casadelcontemporaneo.it

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