Enzo Gragnaniello e il suo nuovo singolo“Guardo il mare” .. da Salita Trinità degli Spagnoli.

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“Guardo il mare” … da Salita Trinità degli Spagnoli.

Nell’ accogliente salotto del Dejavù di Pozzuoli sabato 15 novembre, l’artista Enzo Gragnaniello ha presentato il suo singolo “Guardo il Mare”, anticipazione del disco di prossima uscita.

L’ambiente era caldo  e accogliente, per l’occasione son intervenuti tanti fans ,amici e colleghi musicisti che già in passato hanno affiancato le sue performances  e ora sono impegnati con lui negli arrangiamenti di questo disco: Franco del Prete (batteria) , Piero Gallo  (mandola ), Francesco Iadicicco (basso).

Già il titolo, lascia intuire il perché di questa scelta. E’ proprio dalla sua casa nel ventre di Napoli, luogo che gli diede i natali, dal quale lui scappa giovanissimo alla ricerca di quella libertà che poi elaborata, vissuta e metabolizzata almeno in parte, lo portano a fissare lì la sua dimora. In quel quarto piano dal  quale intravede uno spicchio di mare. Salita Trinità degli Spagnoli , Peppe Lanzetta la definii cosi “Sole e affrante le facce senza speranza che popolano questa Turchia napoletana, questo Marocco che non conosce Marrakech”.

Uomo legatissimo a questa città, di cui si sente un frammento come lui stesso ama definire, in questa accorata intervista che gli abbiamo fatto a fine serata. Disponibile e accomodante ci racconta l’escursus di questo album in lavorazione.

Questa serata è improntata sull’ uscita di questo disco  e il singolo Guardo il mare  ne è una  preview. Il titolo è stato già definito ?

Si  ce n’è uno provvisorio, ma stiamo finendo di mixare il disco e voglio capire quale possa essere il titolo più adatto. (forse Ammore pezzente, ndr)

In questo nuovo lavoro ha tentato di portare delle sonorità nuove o attinge sempre alla sua città ?

Le sonorità sono la cosa più drammatica da elaborare. Quando  scrivi una canzone se fai qualcosa di finto, banale è semplice. Ma le sonorità, l’atmosfera, gli  umori  vengono da dentro. E’ facile scrivere  quello che cerca il mercato, ma quando cerchi di fare delle cose vere, le sonorità vengono da sole, le raccogli nell’ aria. Faccio musica da tanti anni e ti posso dire che noi siamo solo dei mezzi, so cosa mi succede quando scrivo musica.

Come ogni suo lavoro attinge al quotidiano, di cui si fa portavoce a modo suo. Un percorso,  il suo, cominciato giovanissimo  nel suo stesso quartiere, dal quale scappa appena quattordicenne alla ricerca di  aria e di libertà. Quella che gli mancava in quella fitta rete di vicoli  e palazzi dove era nato; dove basta allargare le braccia per toccare i muri che la definiscono. Lunga è la strada che ha fatto da allora. Appena giovanissimo inizia i lavori più disparati che la portano a contatto con le persone comuni, ricchi di umanità. Non era nato per la scuola che pur piacendogli, non  riusciva a seguire, doveva pensare a lavorare.

”Eravamo in sette in una stanza, si stava stretti e io dovevo faticare”, ma la cultura la respira e come. Grazie al nonno materno che  aveva una bancarella di libri nella Galleria Umberto I a Napoli, con cui aveva trascorso molto tempo da piccolo, dove respirava l’odore dei libri che lo incuriosivano, gli piacevano .Tra i tanti lavori sarà quello in un locale, il ”River”, che inconsapevolmente  contribuirà a segnare in qualche modo questo inizio. Ascoltava sempre musica americana che usciva dai juke-box e questi ritmi si andavano a mescolare alle canzoni classiche napoletane, ascoltate nel suo quartiere tra le fessure delle pietre di tufo ,nell’ ”ammescafrancesca”   che crea la cultura napoletana .Il suo primo gruppo furono i “Banchi Nuovi” presente nelle lotte dei disoccupati organizzati. Esperienza preziosa in quegli anni fu il “Festival delle tradizioni popolari di Berlino” del 1976.

Finita l’esperienza con i Banchi Nuovi  arriva dopo  diversi   lavori e incontri il primo disco “Enzo Gragnaniello”, poi “Salita trinità degli Spagnoli” . Arriva il primo “Premio  Tenco” con “Giacomino” e con “Fujente” il secondo, e con “Oltre gli alberi” il terzo. Oltre questi ha vinto tanti altri premi prestigiosi. Ha scritto più di quattrocento canzoni  e per numerosi  personaggi quali: Adriano Celentano, Andrea Bocelli, Mia Martini, Roberto Murolo e  lungo è l’elenco dei  nomi. In mezzo era già avvenuto un incontro che rimarrà nella vita prima umana e poi artistica di Gragnaniello  quello con Mia Martini.

Anche gli incontri avvengono per caso ?Ad esempio quello con Mia Martini, e Roberto Murolo?

Niente a caso, conosco uno e poi un altro. Io credo che nulla avvenga per caso .Con Mia è stato un incontro di anime, eravamo perfetti, ci siamo riconosciuti artisticamente, era un alchimia molto forte. Con Roberto per esempio anche se eravamo diversi per genere e apparteneva alle prime generazioni  ci siamo riconosciuti . Noi siamo mezzi temporali. Quando io scrivo devo essere ispirato, ho tutto un mio mondo, una mia simbologia. ” Faccio tutto chell che me passe p’a capa”.

Quindi questi testi sono venuti osservando Napoli ?

Guarda, io non devo dire son napoletano, io lo sono, io sono un frammento di questa città, la guardo, la osservo, sono nato qua. Non devo fare il napoletano, io lo sono. Ho tutte le radici dentro, le sento. Posso scrivere anche in inglese e pensa cosa uscirebbe col sentimento napoletano, qualcosa di unico. Loro non hanno questa percezione di noi mediterranei. (Poi mi suggerisce di sentire “A mezza stella”) .

-Questo nuovo disco, avrà sicuramente  una maturità diversa?

Si , ovvio ogni età ha un influenza nel nostro percorso. Io credo molto nell’alchimia, nell’esoterismo. Napoli è una città molto esoterica, altro motivo che mi lega in maniera viscerale ad essa.

Dai quartieri spagnoli a Sanremo, da Festivalbar  al San Carlo, dal Duomo di sant’Agata dei Goti alla chiesa madre di Santa  Maria Capua Vetere aperta per lui dopo dodici secoli, dal Maschio Angioino alla Sapienza di Roma e al teatro La Fenice.  Lungo e vario il suo percorso. Album, dvd, raccolte, colonne sonore per  il teatro e per il cinema, film, teatro, un libro suo  e altri  scritti su di lui. Concludendo questo sciamano metropolitano ha fatto e farà ancora parlare della sua Arte.

Ringraziando Enzo Gragnaniello,per la sua disponibilità attendiamo l’uscita del disco.

photo & video Angela Garofalo

 ph: Angela Garofalo

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