Stress ossidativo: curcuma, papaya, graviola

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Lo stress ossidativo è una condizione patologica causata dalla rottura dell’equilibrio fisiologico, in un organismo vivente, fra la produzione e l’eliminazione, da parte dei sistemi di difesa antiossidanti, di specie chimiche ossidanti.

Sarebbe? cerchiamo di capirci qualcosa…

I ritmi stressanti della società moderna e l’inquinamento ambientale possono produrre malesseri, infiammazioni e anche patologie croniche, talvolta gravi; il tutto ini­zia nelle nostre cel­lule, qui sono pre­senti degli orga­nelli chia­mati mito­con­dri che rica­vano e pro­du­cono ener­gia neces­sa­ria al nostro corpo a par­tire dal cibo che inge­riamo.

In que­sto pro­cesso di pro­du­zione dell’energia, una parte impor­tante è costi­tuita dall’ossi­da­zione cioè dal con­sumo di ossi­geno. L’ossidazione però com­porta per le mole­cole di ossi­geno la per­dita di uno dei due elet­troni. L’elettrone che rimane si tra­muta in radi­cale libero, una mole­cola insta­bile che cerca l’elettrone perso: nel corso della sua ricerca, però, il radi­cale libero tra­sforma in radi­cali liberi tutto ciò che incon­tra pro­vo­cando dei danni alle cellule.

La presenza dei radicali liberi all’interno della cellula è, un elemento fisiologico, conseguenza del normale svolgimento da parte della cellula di alcune sue importanti funzioni, tra le quali anche la produzione e il consumo di energia. Tuttavia, i radicali liberi devono essere contenuti. Infatti, se non controllati attraverso meccanismi antiossidanti fisiologicamente presenti nelle cellule, è possibile assistere alla formazione di quantità troppo elevate di radicali liberi, in grado di creare danni alle strutture cellulari. Nel breve periodo le cellule sono in grado di ripararsi, mentre quando la quantità di radicali liberi rimane eccessiva per un periodo prolungato si viene a formare uno stato chiamato stress ossidativo.

Come abbiamo visto, lo svi­luppo di radi­cali liberi è un effetto diretto dell’ossidazione, cioè di un pro­cesso fon­da­men­tale nella pro­du­zione di ener­gia per il nostro corpo; dun­que il pro­blema insorge quando i radi­cali liberi sono troppi rispetto ai sistemi anti­os­si­danti pre­senti nel nostro orga­ni­smo; la sovrap­pro­du­zione di radi­cali liberi viene ali­men­tata da con­di­zioni di infiam­ma­zione cro­nica e da abi­tu­dini viziate come il fumo, l’eccesso di atti­vità fisica e un’alimentazione scor­retta ricca di grassi saturi e zuccheri.

Oggi abbiamo i mezzi per contrastare l’ossidazione e aiutare il sistema immunitario ad eliminare e detossificare le sostanze dannose, tutti gli alimenti che introduciamo e l’ossigeno che respiriamo, dopo una serie di trasformazioni e percorsi, arrivano alle nostre cellule e, combinandosi fra loro, danno origine all’energia che permette alla cellula di vivere. La natura ha previsto e programmato ogni cosa: durante il processo di respirazione cellulare, viene prodotta una certa quantità di radicali liberi, i quali, dopo aver svolto la loro attività di difesa vengono immediatamente distrutti o trasformati da agenti anti-radicalici presenti e prodotti dalla cellula stessa. In condizioni ideali, se la cellula è in uno stato di benessere e funziona perfettamente, le specie radicaliche e quelle anti-radicaliche sono in perfetto equilibrio.

Diversamente come agire? Da una parte si deve evitare l’ulteriore formazione di radicali liberi e quindi bisogna ridurre o evitare le principali cause della loro formazione: fumo, uso di farmaci soprattutto antibiotici, alimentazione sbagliata, esposizione non protetta ai raggi solari, stress psico-fisico. Dall’altra parte bisogna cercare di apportare alle nostre cellule sostanze anti-radicaliche esogene. In natura esiste una grande quantità di sostanze anti-ossidanti in un numero notevole ed estremamente vario di alimenti.

Gli antiossidanti sono sostanze chimiche (molecole, ioni, radicali) o agenti fisici che rallentano o prevengono l’ossidazione di altre sostanze. Un paradosso nel metabolismo è che mentre la maggior parte degli organismi complessi richiede O2 per la sua esistenza, quest’ultima è una molecola altamente reattiva che danneggia gli organismi viventi producendo specie reattive dell’ossigeno. Di conseguenza, gli organismi contengono una complessa rete di metaboliti ed enzimi che lavorano sinergicamente per prevenire il danno ossidativo a componenti cellulari come DNA, proteine e lipidi. In generale, i sistemi antiossidanti o prevengono la formazione di queste specie ossidanti o le rimuovono prima che possano danneggiare i componenti vitali delle cellule

Tra gli antiossidanti unica arma contro i radicali liberi possiamo elencare:

  • carotenoidi —>  LICOPENE, βCAROTENE, LUTEINA ( carote, patate, pomodori)
  • flavonoidi —> QUERCITINA, RUTINA, ANTOCIANI, APIGENINA (fagioli, mirtilli, lamponi, olive e origano)
  • isotlocianati o crucifere ( broccoli, cavolo, cavolfiore, cavolo verza e cavolini di Bruxelles)
  • tannini (uva, vino bianco e rosso, the verde, melograni, cachi, lenticchie, noci e nocciole)
  • reservatrolo ( uva rossa e nera, vino rosso, mirtilli neri e rossi, arachidi)

Attualmente, per valutare la quantità di radicali liberi circolanti, esiste un esame diagnostico di laboratorio che si chiama d-Rom’s Test che si effettua su un piccolo prelievo capillare che valuta proprio la quantità dei radicali liberi circolanti.

Quale potrebbe dunque essere l’atteggiamento più giusto  nella lotta ai radicali liberi? Sicuramente un’alimentazione equilibrata e consapevole e nei casi in cui ciò non sia possibile, allora è indispensabile l’introduzione di integratori alimentari.

Molto interessanti le proprietà antiossidanti di curcuma, papaya e graviola, vediamo di cosa si tratta, dove trovarle e come utilizzarle

La curcuma è una spezia dal colore giallo-arancio proveniente dall’India. La curcumina con le sue proprietà antiossidanti è in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre naturalmente a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare. La curcumina appartiene al gruppo dei curcuminoidi, composti polifenolici che conferiscono alla curcuma il classico colore dorato, simile allo zafferano; tra tutti, rappresenta il curcuminoide più abbondante ed è generalmente considerata il più attivo e rappresentativo dal punto di vista farmacologico.

Le proprietà della curcumina più interessanti, e potenzialmente utili nella cura di un ventaglio piuttosto ampio di patologie, sono quelle antiossidanti, antinfiammatorie ed anticancro.

A differenza dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’aspirina e l’ibuprofene), la curcumina non causa effetti collaterali significativi.

Per migliorare l’assorbimento intestinale di curcumina, in genere se ne consiglia l’assunzione durante i pasti; in alternativa la sua biodisponibilità può essere aumentata a digiuno dall’associazione di curcumina ed enzimi proteolitici, come la bromelina, o di piperina
(per un uso preventivo e salutistico basta integrarla nella dieta: 1-2 cucchiaini al giorno).

Si può aggiungere alla fine della cottura di pietanze, mettere nello yogurt, farne una salsa, il curry, ecc. Si consiglia di assumerla sempre con un grasso (olio extravergine, burro, ecc.) o con cibi grassi, che per altro aiuta a digerire. Il tè verde e il grasso facilitano l’assorbimento intestinale dei componenti attivi. L’effetto della curcumina è ancora più evidente quando associato ad un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa.

La curcuma è un antidepressivo naturale, probabilmente perché la curcumina è in grado di incrementare i livelli di serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore.

La Papaya è una pianta arbustiva dall’aspetto simile a una palma, originaria delle zone tropicali del centro America, che appartiene alla famiglia delle Caricaceae.

La Papaya migliora la digestione, purifica l’organismo, fornisce un gran numero di vitamine, minerali, oligo-elementi, e numerose sostanze antiossidanti, che riducono lo stress ossidativo e la conseguente formazione di radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare. Ristabilisce l’equilibrio acido-base dell’organismo facendolo virare verso l’alcalinità, che è una condizione più salutare poiché ostacola la formazione di radicali liberi.

La papaina è un enzima proteolitico presente nel succo della papaya (Carica papaya). Dal punto di vista funzionale, è un analogo vegetale della pepsina umana (enzima secreto dallo stomaco per digerire le proteine alimentari). Oggi la papaina viene largamente utilizzata nel settore alimentare, dove rientra – spesso associata ad altri fermenti vegetali come la bromelina ( enzima proteolitico presente in due diverse forme nel succo, nella polpa e soprattutto nel gambo d’ananas) e la ficina ( enzima proteolitico ottenuto dal lattice del fico).
La papaya grazie a papaina, lipasi, acido glucoronico, acido folico, sali minerali e vitamine A,B,C,E può essere considerato un toccasana per chi ha le difese immunitarie basse, la vitamina C è dotata di proprietà antiossidanti e antiradicali liberi oltre a stimolare il sistema immunitario.

In commercio si trovano integratori a base di papaya fermentata; questa rispetto alla papaya fresca contiene un maggior numero di enzimi antiossidanti, i quali vengono potenziati proprio nel periodo di fermentazione e fanno sì che questo frutto si proponga come un vero e proprio difensore della giovinezza

La graviola (conosciuta anche come Corossole o Guanàbana) è il frutto della Annona muricata, pianta appartenente alla famiglia delle Annonaceae, originaria delle Antille e diffusasi in seguito in Asia Meridionale e in Sudamerica, con una presenza minore in Australia e Florida.

Non soltanto il frutto, ma anche le foglie, la corteccia e le radici dell’albero che dà origine alla graviola vengono utilizzati per la preparazione di rimedi fitoterapici. Ciò avviene poiché sia nel frutto che nella pianta sono stati individuati da parte degli esperti delle sostanze benefiche, già diventate oggetto di studi clinici tesi a valutarne l’efficacia nella cura delle malatti

Sin dal 1940 sono stati eseguiti studi sia da parte della medicina convenzionale, che per quanto concerne la medicina naturale, riguardanti le proprietà anticancro della graviola. Alcuni componenti bioattivi contenuti all’interno di essa sarebbero in grado di contrastare l’azione delle cellule cancerogene, senza intaccare le cellule sane.

A questo frutto tropicale vengono inoltre attribuite proprietà antidepressive, per via degli alcaloidi presenti all’interno di esso. Anche da questo punto di vista la graviola viene sottoposta a studi scientifici, in modo da verificarne l’efficacia e da individuarne le possibili applicazioni. Alla graviola potrebbero essere inoltre riconosciute ufficialmente proprietà antibatteriche e antimicrobiche, che aprirebbero un nuovo fronte dal punto di vista dell’applicazione del frutto e della pianta per il mantenimento di una buona salute.E’ già possibile acquistare la graviola sotto forma di integratore, in merito al quale si elencano le seguenti proprietà: antibatterico, antielmintico, antispastico, antitumorale, modulante dell’umore, antispasmodico, astringente, citotossico, febbrifugo, insetticida, antipertensivo, bechico espettorante, sedativo, stomachico, vasodilatatore.

La graviola può essere acquistata in erboristeria, sotto forma di integratore in compresse, in merito al quale viene consigliata l’assunzione di tre o quattro compresse al giorno dopo i pasti, i dosaggi indicati sulle confezioni degli integratori devono essere rispettati, per evitare un eventuale eccessivo abbassamento della pressione o la comparsa di nausea e vomito. La graviola è inoltre controindicata per le donne in gravidanza, in quanto potrebbe provocare un’attività di stimolazione uterina indesiderata. Chi assume farmaci antidepressivi dovrebbe concordare con il proprio medico le dosi adatte di graviola da assumere. Essa è infine controindicata a coloro che soffrono di ipotensione.

Ci salutiamo con una bella notiziza : Il potere antiossidante del cioccolato è garantito dalla presenza di cacao, un alimento ricco di flavonoidi. Il cioccolato migliore è quello con il più elevato contenuto di cacao e con la minore presenza di zuccheri raffinati. Ci riferiamo soprattutto al cioccolato amaro extra-fondente. Quando addentiamo una barretta di cioccolata non sentiamoci  in colpa! Anche se, come tutte le cose, meglio non esagerare e optare per un cioccolato che contenga davvero cacao.

Una tavola ricca di alimenti freschi e colorati, cucinati nel modo giusto, può aiutare a proteggere l’organismo dai danni dei radicali liberi.

Piccoli suggerimenti

  • al mattino appena svegli un bicchiere di acqua e limone 15/20 min prima di colazione;
  • cereali integrali: grani interi con il rivestimento da cucinare come il riso, partendo dall’acqua fredda, fiocchi ovvero grani pestati, farine integrali al 100 per cento.
  • legumi il più spesso possibile e possibilmente con la buccia, ricchissima di polifenoli antiossidanti, saponine, fitati anti-cancro.
  • verdure e frutta ogni giorno in almeno 6 porzioni: come più volte detto le verdure più antiossidanti sono le più verdi, colorate o piccanti, alto potere anti-radicali ha la verdura di colore verde scuro, tenendo conto che quella piccante e solforata è la più efficace (anche se bianca, come aglio e cipolla), peperoni rossi e gialli, cavolo rosso, carote arancione scuro, zucca gialla carica, pomodoro rosso fuoco, barbabietola rossa. La frutta deve essere, a maturazione, la più acidula o colorata (giallo-rosso-bluastro-nero): arance, albicocche, pompelmo, mandarini, more, mirtilli, uva nera, prugne nere, fragole, ciliegie, meglio pesche a polpa gialla che bianca, ananas, kiwi, cachi. La buccia contiene la maggior parte degli antiossidanti.
  • oli vegetali crudi: soprattutto extra vergine d’oliva e soia spremuto a freddo al posto di grassi animali. Uno studio dimostra che l’olio di oliva perde più antiossidanti (steroli e polifenoli) in bottiglie di vetro chiaro. L’ideale sarebbero bottiglie di vetro scuro. Semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, pinoli, sesamo, girasole)
  • cottura adeguata: cuocere poco, e il più brevemente possibile a pressione di vapore, così vitamina C, antiossidanti e glucosinolati restano quasi intatti. Non lasciare mai il cibo a temperatura ambiente, ma metterlo in frigorifero. Evitare l’eccessiva esposizione degli alimenti all’aria e alla luce. Le verdure vanno prima lavate e poi tagliate o affettate. Non usate le fritture, specie di carne e pesce. Evitare di bruciare o brunire i cibi arrosto.
  • Meglio il pesce della carne: i pesci di acque fredde (sgombro, sardine, aringhe, tonno, trota, salmone, merluzzo, acciuga ecc), di cui però è bene consumare anche il fegato, sono ricchi di due acidi grassi essenziali omega-3: EPA e DHA.
  • Vino rosso meglio del bianco (solo un bicchiere a pasto): ha più del doppio di potere antiossidante. Bere molta acqua durante il giorno.
  • Spezie ed erbe aromatiche: soprattutto zenzero, curcuma, timo, salvia, rosmarino e origano, tutti ottimi antiossidanti.

Si ricorda che è bene non abusare, evitando la somministrazione fai da te che porterebbe alle dipendenze: anche gli integratori devono essere prescritti dal medico nelle dosi giuste, soprattutto per evitare reazioni antagonistiche tra integratori diversi e sopratutto mai diete fai da te suggerite dalle mode del momento, importante, rivolgersi sempre agli specialisti.

Non esistono rimedi magici e universalmente efficaci, ricordiamoci che siamo unici e irrepetibili e quindi ad ognuno la propria alimentazione ( la dieta del cugino, del fratello o degli amici a me potrebbe non andare bene).

Nulla sarebbe più faticoso che mangiare e bere se Dio, oltre che una necessità, non ne avesse fatto un piacere. (Voltaire)

 

 

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