Genoa e Napoli, tifoserie e società gemellate, ma in campo nessuna pietà

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Genoa-Napoli, sfida tra gemelli. Il pomeriggio domenicale vede il Napoli impegnato contro il Genoa di Gasperini, tentando l’assalto al primato

Gli azzurri iniziano la partita con la consueta parte di studio, che vede i grifoni, molto dinamici, correre tutti e undici, e pressare molto alti. Una sfida molto interessante dal punto di vista tattico, squadre corte e in movimento costante.

Passano i primi dieci minuti, i rossoblu calano i ritmi, e inizia a prendere piede la manovra azzurra. La prima vera occasione della squadra allenata da Sarri è quella capitata sui piedi dell’andaluso Callejon, che calcia dal limite dell’aria, ma spedisce lontano dalla porta difesa da Perin. Non trascorrono molti minuti, che inizia a creare problemi alla retroguardia genoana un ispiratissimo Mertens: proprio dal belga nascono le migliori occasioni partenopee. Prima si divora un goal, dopo aver lasciato sul posto due difensori rossoblu, tirando troppo a lato; crea poi varie occasioni, che Higuain non riesce a concretizzare. Ed è lui che serve una splendida palla all’attacante argentino, che non riesce a trasformare in goal, perché atterrato in aria con una trattenuta, senza non poche proteste , ma secondo Doveri non c’era fallo.

La prima frazione di gioco a è un continuo attacco e contrattacco, ma le retroguardie delle due formazioni se la cavano molto bene, e il primo tempo di gara finisce sullo 0-0, anche se gli azzurri hanno creato, come al solito, molto più degli avversari.

Inizia il secondo tempo della sfida di Marassi, che vede subito un occasione per gli azzurri con una rete in fuorigioco, realizzata da un imperioso Koulibaly. Gli equilibri dei primi minuti saltano, le due formazioni attaccano, anche il Genoa, che concede molti spazi agli azzurri. Propri questi spazi fanno sì che i partenopei con Hamsik prima e Higuain poi, servito come al solito dal folletto belga, vanno vicini al goal.

A dieci minuti della ripresa Mertens è costretto a lasciare il campo per problemi muscolari, entra Insigne, e crea subito pericoli. Dopo un dribbling a metà campo, lascia la palla allo spagnolo Callejon, che in aria calcia troppo lontano dalla porta.

Il Napoli accresce l’intensità di gioco, e costringe i grifoni genovesi a chiudersi nella propria metà campo a giocare palla, cercando improbabili verticalizzazioni sui centrali d’attacco. A mezz’ora della fine, i ritmi delle due formazioni calano, i giocatori sono provati dalle fatiche del match, ma nessuna delle due rinuncia ad attaccare l’aria avversaria, ed è il Genoa a rendersi pericoloso con la coppia Perotti-Paoletti, ma Koulibaly difende come sempre in modo impeccabile.

Esce dal terreno di gioco uno sprecone Callejon, ed entra Manolo Gabbiadini ,che vuole godersi il Marassi da ex sampdoriano. Gli unici che possono fare gioco sono i centrali difensivi, i genovesi marcano a uomo e non lasciano luce ai registi napoletani.

A un quarto d’ora dalla fine Insigne regala una palla al capitano Hamsik con una giocata sublime, ma lo slovacco non riesce a colpire nel migliore dei modi e si divora l’ennesima occasione da rete. Ora è il Genoa che attacca, chiudendo gli azzurri nella propria porzione di campo. Esce uno stanco Allan ed entra David Lopez.

Al quarantesimo Higuain, su cross di Hysaj, toglie la palla dal piede del napoletano Insigne, che non riesce a concludere a porta sguarnita. Una partita che vede una particolare imprecisione da parte dei partenopei, che sprecano tanto sotto porta. A quattro minuti dalla fine una punizione a favore del Napoli la calcia Gabbiadini, che quasi sorprende Perin, che con un miracolo salva la propria porta. Cinque minuti dopo, Insigne viene bloccato da un super Perin, che ferma un tiro a giro del napoletano.

La partita finisce 0-0, un risultato che è in parte ingiusto. Il Napoli ha creato moltissimo, anche se il Genoa ha giocato un’ottima gara. Per i vesuviani è rinviato l’assalto alla vetta, e si ferma la striscia di vittorie consecutive.

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