L’Europeo è appena finito, tutti sappiamo come è andato e probabilmente le feste in Portogallo sono solo appena iniziate.
Nessuno lo avrebbe mai detto alla vigilia e nemmeno ieri sera al 24′ di gioco, minuto nel quale un Ronaldo in lacrime aveva lasciato il suo posto a Ricardo Quaresma. Le stesse lacrime che nel giro di un’ora e mezza sarebbero diventate di gioia.
Cristiano Ronaldo, malgrado un Europeo giocato non proprio alla grande, grazie alla serata di ieri è riuscito a vincere il duello a distanza con lo sfortunato Messi e si è sicuramente candidato come grande favorito alla vittoria del prossimo pallone d’oro.
Però, oggi non è giusto parlare solo di lui, il Portogallo infatti in questo europeo non è mai stato assolutamente “Ronaldo più altri dieci giocatori”. Probabilmente è fin troppo facile dirlo ora, però risulta oggettivo che la rosa dei neocampioni d’Europa era ricca di ottimi giocatori.
La difesa, soprattutto nella seconda parte di questo europeo, è stata molto importante. La linea difensiva ha dato garanzie, nonostante Pepe (Real Madrid) e Fonte (Southampton) non fossero proprio due ragazzini. Anche i terzini hanno dato un contributo importante, sia Cedric (Southampton), ma soprattutto Raphael Guerreiro, nuovo acquisto del Borussia Dortmund che anche stavolta ha pescato bene.
Un altro fattore importante per Santos è stato il blocco dello Sporting Lisbona costituito dal portiere Rui Particio, dai centrocampisti William Carvalho, Adrien Silva e dal numero dieci Joao Mario: tutti e quattro molto importanti per la conquista della coppa. Un altro uomo fondamentale è stato il giovanissimo Renato Sanches (Bayern Monaco) che ha disputato questo europeo da veterano, mettendo al servizio della squadra qualità e quantità, ne sentiremo ancora parlare.
Reparto di centrocampo ulteriormente rinforzato da due certezze a livello europeo come Andre Gomes (Valencia) e Joao Moutinho (Monaco).
Per quanto riguarda il reparto offensivo, a sorpresa l’uomo più importante probabilmente è stato Ricardo Quaresma (Besiktas), decisivo prima contro la Croazia e poi nei calci di rigore contro la Polonia. Anche Nani (Fenerbahce), un altro punto fermo di questa squadra, ha fatto vedere di essere ancora molto utile alla causa portoghese. E infine, come non citare l’uomo decisivo nella notte più importante, l’attaccante del Lille, Ederzito Antonio Macedonia Lopez, meglio noto come Eder (Lille) che al minuto 109 ha mandato in cielo tutta una nazione.
Curioso è che probabilmente se due settimane fa ci avessero detto che “Eder” avrebbe deciso la finale di questi europei, avremmo pensato a tutto un altro epilogo…
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