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ROMANZO PREMIER LEAGUE – IL LEICESTER RESISTE, POI SPUNTA KOMPANY. È ESTASI CITY!

Pubblicato da
Gianluca Apicella
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ROMANZO PREMIER LEAGUE – IL LEICESTER RESISTE, POI SPUNTA KOMPANY. È ESTASI CITY!

Nella Premier League dei record, dello spettacolo e delle emozioni forti ci voleva una giocata come quella di Vincent Kompany per permettere al Manchester City di sfondare il muro del Leicester e di effettuare così l’ennesimo controsorpasso ai danni del Liverpool, probabilmente quello decisivo per la conquista del titolo.

Il Monday Night della trentasettesima giornata di Premier League si rivela sin da subito più complicata del previsto per i padroni di casa, che prendono subito in mano il match ma devono fare i conti con un Leicester determinato e ben messo in campo da Rodgers. Nonostante il predominio territoriale e nel possesso palla, la squadra di Guardiola fa fatica a dare fluidità alla propria manovra e non riesce a trovare grossi spunti negli ultimi trenta metri. La prima grande occasione capita al solito Aguero, che va vicino a sbloccare l’incontro al 32′. L’attaccante argentino colpisce di testa, ma la sfera finisce prima sul palo e poi viene allontanata da un reattivissimo Schmeichel. Il City reclama il gol, ma la Goal Line Technology – che aveva permesso agli Sky Blues di piegare domenica scorsa il Burnley – dice di no.

Poco dopo l’inizio del secondo tempo la squadra di Guardiola ci prova con Sterling, ma l’attaccante inglese spreca di testa a pochi passi dalla porta del Leicester. Il Manchester City sembra più sciolto e reattivo e va ancora vicino al vantaggio con una buona conclusione di Gundogan. Con il passare dei minuti sale la tensione ma al tempo stesso i campioni in carica guadagnano metri e danno la sensazione di poterla sbloccare da un momento all’altro. Almeno fino a che Schmeichel non decide di indossare ancora una volta i panni del supereroe e di stoppare per la seconda volta Aguero. Lì la maledizione sembra avere la meglio e scoraggia l’Etihad, smanioso di festeggiare il centesimo gol stagionale dei propri beniamini. Ma il calcio è una scienza inesatta. E proprio quando lo sconforto stava per prevalere, ecco che l’uomo meno atteso – quello che non segnava da più di un anno – decide di prendere per mano i suoi e di avvicinarli al titolo. Come nel 2012, quando realizzò il gol dell’aggancio allo United, capitan Kompany si erge a protagonista facendo toccare il cielo con un dito ai suoi tifosi. Il difensore belga scarica di destro una fucilata che annienta la resistenza del Leicester, spezza l’imbattibilità di Schmeichel e fa disperare il Liverpool.

Il Manchester City trova dunque il vantaggio, resiste al tentativo di Iheanacho (erroraccio da pochi passi) e porta così a casa il tredicesimo successo consecutivo. Quello più importante, quello che può valere il titolo. Quello che porta la firma di Vincent Kompany, il capitano dei miracoli.

Manchester City: Ederson, Walker, Kompany, Laporte, Zinchenko, Gundogan, Foden (dal 56′ Sanè), David Silva (dal 91′ Stones), Bernardo Silva, Sterling, Aguero (dall’87’ G. Jesus)

Leicester: Schmeichel 7, Ricardo Pereira 6,5, Maguire 6,5, Evans 5,5, Chilwell 5,5, Ndidi 6,5, Albrighton 5,5 (dall’86’ Gray s.v.), Tielemans 5,5 (dal 75′ Barnes 6), Choudhoury 6, Maddison 5,5 (dall’80’ Iheanacho 5), Vardy 6

Le pagelle dei Citizens

Ederson 6,5: sicuro in ogni circostanza, preciso ed elegante in impostazione.

Walker 6,5: spinge con costanza e tenacia, non fa mancare mai il suo apporto in fase offensiva.

Kompany 8: sontuoso in difesa, con più di un salvataggio decisivo, realizza un gol tanto bello quanto importante. Come nel 2012, potrebbe essere lui l’uomo della Premier. Il Capitano.

Laporte 6,5: solita prestazione di efficacia ed eleganza. La presenza di Kompany al suo fianco gli regala sicurezza.

Zinchenko 6,5: come Walker spinge con grande aggressività. Va all’uno contro uno senza paura. Piacevole conferma.

Foden 5,5: Guardiola si affida ancora una volta al suo gioiellino, ma stavolta il talento inglese non trova lo spunto per pungere.

(dal 56′ Sanè 5,5: non cambia il ritmo del match).

Gundogan 6,5: nei momenti cruciali, quando il pallone scotta, il tedesco sa sempre cosa e come fare. Cervello di una squadra fantastica.

D. Silva 5: nervoso, lento, impreciso. Negli ultimi mesi il centrocampista spagnolo non riesce più a lasciare il segno.

B. Silva 6,5: va via in dribbling in un paio di circostanze ed è il solito piacere per gli occhi. Stavolta non decide, ma regala un’altra prestazione di grande qualità.

Aguero 6,5: non fa gol solo perché Schmeichel si oppone con tutte le sue forze. Altra prestazione da leader per il fuoriclasse argentino.

Sterling 5,5: spreca di testa un’ottima occasione, decisamente meno in palla del solito.

Domenico Abbondandolo-Live and football

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