Daniel Urban: “Il cinema e le storie che raccontano i grandi film mi hanno sempre affascinato”

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Intervista esclusiva all’indimenticabile volto di molti serie televisive tedesche Daniel Urban. L’attore si racconta: da come nasce la sua vocazione per la recitazione ai suoi prossimi progetti futuri. 

Chi è Daniel Urban?

“Sono un Coach di recitazione, attore e moderatore. A scuola in Italia mi chiamavano il tedesco mediterraneo. Mi piace questa definizione. Perché ero sempre creativo e pieno di passione. Anche se da ragazzo e da giovane adulto avevo molte insicurezze e paure. La recitazione, il cinema e il teatro mi hanno aiutato molto a trasformarmi in una persona che desideravo sempre essere”.

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Provieni da una famiglia di artisti: quando è scattata la tua vocazione per la recitazione?

“Da bambino già volevo diventare scrittore come mio nonno. Poi siccome mia zia e mio zio erano caporedattori a Monaco di Baviera volevo diventare giornalista. a 22 anni, abbastanza tardi, ho avuto finalmente il coraggio di diventare attore. Comunque ho finito la laurea in scienze politiche per accontentare la mia famiglia”.

I tuoi genitori sono entrambi tedeschi?

“Si sono entrambi tedeschi”.

Ti senti più tedesco o italiano?

“Ma io mi vedo tedesco-italiano. Amo l´Italia che mi ha condizionato molto”.

Quando hai deciso di diventare attore?

“A 22 anni. Ho visto i 3 film di James Dean e ho saputo, io voglio diventare attore. Il cinema e le storie che raccontano i grandi film mi hanno sempre affascinato”.

Com’è avvenuto l’incontro con detlef bothe, il regista che ti ha fatto debuttare al cinema?

“Detlef Bothe mi aveva visto al Filmfest du Monaco di Baviera e mi ha detto che mi dava un piccolo ruolo nel suo nuovo film”.

 

Daniel Urban 048Prima di intraprendere questa strada avevi un sogno nel cassetto, un lavoro che sognavi da fare fin da bambino?

“Scrittore – giornalista”.

C’è qualche attore o attrice che ha rappresentato ( o ancora rappresenta) per te un esempio?

“James Dean. Al Pacino. Edward Norton. A me mi piace molto il naturalismo. O come diciamo noi il realismo psicologico. Gli attori che riescono a fare vedere l’anima. L’ombra e l’abisso psicologico che è in tutti noi”.

Cosa consiglieresti ai giovani che sognano di diventare attori?

“Di pensare bene prima di farlo. è un mestiere importante ma molto duro e faticoso. Pochi diventano famosi, a molti serve un altro mestiere per sopravvivere. Ma se c’è questo desiderio profondo, fatelo! Bisogna avere una passione immensa. Una fiducia in se stessi. E naturalmente anche talento. L’importante e che vadano a una scuola di recitazione. Bisogna imparare questo mestiere come un artigianato. Molti credono che basti essere belli. Non si finisce mai di imparare ad essere attori. Io insegno ad attori che hanno 50/60 anni. Bisogna avere curiosità per la vita ed empatia verso l’umanità”.

Quando sei in ruolo da moderatore di cosa ti occupi?

“Non scrivo i testi. Faccio il moderatore. Dipende dal tipo di evento: fiera, impresa, roadtrip, Tv o radio. Ogni canale ha regole differenti. Ma di solito è solo il canale comunicativo che ha la responsabilità di attirare l’attenzione, vendere, fare pubblicità per un prodotto o un’azienda, o occuparsi dell’entertainment”

Come attore hai lavorato anche come doppiatore?

“No”

Hai ottenuto grande popolarità con la serie um himmels Willen (un ciclone in convento in Italia): qual è stato il segreto del successo di questa fiction?

“Il segreto è che si tratta di un remake modernizzato di una serie italiana: Don Camillo e Peppone”.

La notorietà ti ha cambiato in qualche modo?

“No”.

Qual è il tuo lato più italiano?

“La creatività, la passione, il modo di vivere e quando mangio”!

In cosa, invece, ti senti più tedesco?

“La struttura e l´organizzazione”.

In questo momento stai lavorando?

“Si ho fatto una serie televisiva tedesca per bambini poche settimane fà. E mi sto preparando per una moderazione di 10 giorni a settembre per un impresa Francese. In più ho 3 Corsi (Workshop) che iniziano fra qualche settimana e una Masterclass per attori che devo organizzare e preparare”.

Pensi di continuare a vivere stabilmente in Germania?

“Non lo so. Ho già vissuto a Buenos Aires, New York e Los Angeles. Girare in Italia sarebbe bello e un motivo per vivere lá”.

Hai scritto anche un libro, the Facebook seduction: com’è nata l’idea e di cosa tratta il volume?

“É un libro su come si amoreggia via Internet (Tinder, Facebook ecc). L’idea é nata con un amico che non riusciva mai ad incontrare persone con le quali aveva dei contatti via internet”

Sei insegnante di recitazione al Theater Werkmünchen, chi è Daniel nel ruolo di insegnante? Che cosa vuoi trasmettere ai tuoi allievi?

“Tutto quello che ho imparato negli Stati Uniti dai migliori insegnanti del mondo, tutti i miei segreti di non pensare mentre recitano, di non cercare di avere emozioni. Le emozioni sono sempre una reazione a qualcosa.  Gli attori scarsi cercano di avere un emozione. La verità è che bisogna cercare di fare qualcosa. L’emozionalità è una reazione che emerge se la cosa che cerco di fare funziona o no. Per me è importante che si capisca il realismo psicologico”.

Sei riuscito a fare delle tue passioni, il coaching e la psicologia, un vero e proprio lavoro: quali soddisfazioni hai avuto in questa veste?

“Posso vivere della mia passione, del mio Hobby. Questa è una soddisfazione assoluta. Ogni giorno mi arrivano Email di gratitudine dei miei studenti. Non c´é cosa più bella al mondo”!

Sei impegnato in tanti ruoli: ma come si definisce in sintesi Daniel Urban?

“Una persona alla ricerca della verità in se stesso”.

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www.danielurban.de

Facebook: Dan Urban

Instagram: actorurban

Patrizia Gallina

 

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