Risultato di prestigio della Roma in casa del Chelsea, utile per la classifica, ma anche per l’autostima e per la consapevolezza.
Un 3-3 che non rispecchia fedelmente quanto visto in campo: è questo il verdetto dello Stamford Bridge. È la Roma infatti a fare la partita sin dall ‘inizio del primo tempo, e il copione non cambia neanche dopo i due gol incassati ad opera di David Luiz (11′) e di Hazard (37′).
Ma forse è proprio questa la nota più incoraggiante della nottata europea: la forza mentale dei giallorossi, che non hanno perso la testa e hanno continuato a tenere il Chelsea nella sua metà campo, anche dopo essere stati trafitti da due reti figlie di errori individuali, ripartenze dell ‘avversario, e di un pizzico di sfortuna.
Ci pensa comunque Kolarov a rimettere in pista la Roma al 40′, autolanciandosi e infilando Courtois con un sinistro leggermente deviato.
Nel secondo tempo la trama resta la stessa. Possesso palla quasi esclusivamente giallorosso, Chelsea costretto a subire e con poche idee nelle rare situazioni offensive proposte. Ci pensa quindi Dzeko al 64′ a rimettere le cose a posto, con un poderoso sinistro al volo su lancio invitante di Fazio. Sei minuti più tardi l’apoteosi: punizione da trequarti campo, Kolarov dipinge e Dzeko mette nuovamente il sigillo di testa, per quelle che sembra apprestarsi a divenire una rimonta da almanacco. Il pareggio del Chelsea arriva pochi minuti dopo ( 75′) , con un colpo di testa di Hazard (lasciato colpevolmente solo in area), su crossa di pedro.
Il pari agguantato dai padroni lascia comunque in primo piano il grande sfoggio di personalità e mentalità, mostrato dai giallorossi. Indicazioni preziose e da tradurre in una nuova consapevolezza di forza, a partire dalla gara di domenica contro il Torino.
