La partita tra Venezia e Napoli, valida per la giornata del campionato di Serie A, si è conclusa con un pareggio a reti inviolate.
Conte conferma la stessa formazione, che ha battuto la Fiorentina e il Napoli inizia bene, ma non riesce a segnare per la bravura di Radu, autore almeno di tre autentiche prodezze. Quando non c’è Radu, il Venezia è salvato dal palo interno, su bella conclusione a giro di Jack Raspadori, protagonista delle azioni più importanti assieme a Mc Tominay e Lukaku. In particolare il portiere rumeno in stato di grazia compie una parata su Raspadori non banale e tre interventi prodigiosi sui due colpi di testa dello scozzese e uno del belga, il più difficile perché praticamente salvato sull’ultimo quarto della linea di porta. Anche Meret però non sta a guardare in questa partita e deve compiere anche lui un paio di interventi non facili su Duncan ed Ellertsson, e sugli sviluppi della seconda parata Rrahmani è costretto ad un grande salvataggio sulla linea di porta, praticamente come un portiere. Rhamani così riscatta l’autorete di Como, ma continua a commettere qualche errore di troppo in una gara, intensa e combattuta, che conosce poche pause, mettendo il luce anche l’ex Zerbin e il redivivo Oristano, che prende il posto di Maric, infortunatosi verso la fine del primo tempo. Nella ripresa il Napoli dimostra ancora un maggiore controllo della partita, chiamando Radu ad altri interventi, seppure meno difficili e rischiando meno in difesa, anche quando Doumbia e Gytkjaer prendono il posto di Duncan e Fila.
Conte invece aspetta l’ultimo quarto d’ora per fare quattro cambi tutti assieme con l’ingresso di Okafor, Anguissa, Olivera e Jesus al posto di Raspadori, Gilmour, Spinazzola e Rrahmani, l’unico che esce per infortunio e non scelta tattica come gli altri cambi. Anche Radu sembra risentire di una caduta su un traversone precedente e molto insidioso di Spinazzola, ma resta in campo fino alla fine, compiendo peraltro meno parate, rispetto alla prima frazione. Meret addirittura nel secondo tempo risulta solo uno spettatore, perché fino all’ultimo minuto del recupero le uniche conclusioni del Venezia finiscono fuori o in un caso non riesce Gytkjaer a toccare la palla su un traversone molto pericoloso di Zerbin.
Negli ultimi minuti entrano pure Simeone al posto di Lukaku e Busio e Haps per Perez ed Ellertsson, ma l’inerzia non cambia e anzi il Venezia sembra finire la partita con più benzina del Napoli e questo è un segnale preoccupante per la squadra di Conte, mitigato solo dalla sosta, che giunge opportuna per gli impegni della nazionale, consentendo un possibile richiamo della preparazione atletica, anche se tanti calciatori saranno impegnati con le nazionali a cominciare dagli azzurri Meret, Buongiorno, Di Lorenzo, Politano e Raspadori. Nel recupero l’ultima azione pericolosa è costruita dai subentranti Okafor e Simeone, che manda al vento una deviazione da pochi metri, che sarebbe potuta essere molto più efficace, ma anche Meret deve compiere la prima parata, peraltro non semplice, sugli sviluppi di una pericolosa ripartenza della squadra veneta, allenata da Di Francesco, che ha dimostrato di non essersi arresa assolutamente nella corsa verso la salvezza. In attesa della sosta non resta che aspettare l’esito della sfida scudetto tra Atalanta e Inter, che potrebbe portare tutte e tre le squadre a 61 punti in testa alla classifica, in un campionato che resta avvincente e soprattutto molto equilibrato in testa e in coda.
