Ne sono consapevoli tutte le mamme. I bambini hanno difficoltà adassaggiare cibi nuovi. Questa attitudine viene chiamata dai più acculturati neofobia, ovvero paura del nuovo.
Neofobia, la paura del nuovo
La neofobia ha probabilmente origini innate di sopravvivenza. Quando i nostri antenati assaggiavano del cibo nuovo temevano che potesse nuocere (neofobia alimentare), per cui tendevano ad evitare tutto ciò che fosse nuovo, ritenendo l’esperienza rischiosa. Oggi questo rischio non c’è più (o quasi), ma l’istinto è rimasto.
Naturalmente questo antico retaggio non deve limitare la scelta degli alimenti; piuttosto spingere a provare nuovi abbinamenti e abbattere un’altra componente, ovvero la paura che vostro figlio non mangi a sufficienza. Questo spinge a sostituire quella pietanza con qualcosa che gli piace di più, ad esempio sostituire il cavolfiore con le patatine fritte, così di sicuro mangia qualcosa!
Ecco qualche suggerimento per aumentare la varietà alimentare dei vostri figli partendo dalle 5 frasi da non dire.
- Ti fa bene, mangia! oppure È buono: mangia!
Sono due frasi che racchiudono un’opinione che non è propria del bambino, è qualcosa che gli si dice dici perché lo sappiamo, ne abbiamo fatto esperienza, ma lui ne ha consapevolezza, quindi meglio evitare. Si potrebbe invece sottolineare che ha un buon sapore, che è gradevole, che è buono.
- Se lo mangi ti do la cioccolata
Non deve esserci un premio, il bimbo deve essere spronato ad assaggiare senza ricompensa. Il cibo non deve essere mai un premio. I bambini sono furbi e sanno che per ottenere il premio basta un minimo sforzo, per cui no alla ricompensa.
- Se non lo mangi ti metto in punizione oppure Se mi vuoi bene mangialo
Il cibo non deve essere un momento di obbligo ma di piacere, per cui meglio non esprimersi in termini di punizioni. Meglio anche evitare ricatti emotivi, il bambino che davvero non ama quel cibo si sentirà in colpa perché avrà fatto capire alla mamma/nonna/zia/papa che non mangiando non esprime il suo bene.
- Tanto te lo faccio mangiare lo stesso
Ingannare il bambino non servirà a farlo assaggiare, piuttosto a non fidarsi di ciò che gli si propone in seguito. Per questo il mio invito è di fargli provare la stessa verdura con una ricetta diversa, anche abbinata a qualcosa che lui invece gradisce.
- Non ti sporcare
E’ probabile che dinanzi ad un cibo nuovo i bimbi tendano ad usare le mani, a cercare di assaporare a piccoli pezzi e quindi può capitare che si sbrodolino. Cercare di non sottolineare questa cosa sgridandolo è importante perchè avendo una memoria di ferro potrebbe successivamente ricondurre alla sgridata quella verdura e non volerla più mangiare.
Ed ora 5 consigli pratici
- Sottolineare il piacere nel mangiare quella verdura, il bambino sarà più incline a consumare frutta e verdura se ti vede un adulto che la gradisce.
- Non imporre al bambino di mangiare in quel momento quella particolare verdura. Ritentare cambiando forma, odore e colore dell’alimento è una buona tecnica.
- Farsi aiutare a fare la spesa. Portare se possibile i propri bimbi da un coltivatore diretto o almeno dal fruttivendolo, far vedere da dove viene ciò che viene proposto nel piatto.
- Coinvolgere i bambini nella preparazione del cibo: toccare le verdure, prepararle con chi cucina, essere partecipe della preparazione del suo piatto lo stimolerà ad assaggiare e forse anche a gradire.
- Fare educazione alimentare a tavola, magari spingendolo ad imparare e a riconoscere le verdure (la frutta o qualsiasi altro cibo) come fosse un gioco.
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