Ha suscitato aspre polemiche la statua della spigolatrice di Sapri realizzata dallo scultore Emanuele Stifano, inaugurata domenica 26 Settembre in presenza delle autorità locali e dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A far discutere, la scelta operata dall’artista nel rendere particolarmente evidenti le forme della donna rappresentata.
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Troppo formosa, abiti succinti e trasparenti, atteggiamento ammiccante. Sarebbero questi i motivi alla base dei numerosi dissensi rimbalzati sui social. “Uno schiaffo sessista” – ha detto qualcuno. Naturalmente non sono mancate le battute spiritose. “Eran 300…e ci credo!”; “Beh! In effetti, appena una la vede, pensa immediatamente ai 300 giovani trucidati!”, così come non sono mancate le richieste di rimozione immediata.
Lo scultore si difende dicendo: “Se fosse stato per me , avrei fatto una figura completamente nuda. Lo stesso vale per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci. Penso comunque che sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie”
Come ne “Il caffè dei miracoli”
Nel simpaticissimo libro “Il caffè dei miracoli” del giornalista Franco Di Mare, edito da Rizzoli, si narra una storia analoga. E’ proprio una statua, o meglio il suo fondoschiena, a destare scalpore nella tranquilla vita dei cittadini del piccolo e delizioso borgo di Bauci.
Cose strane accadevano a Bauci negli ultimi giorni, come se un’atmosfera inspiegabile, una misteriosa malìa stesse impossessandosi dell’animo dei suoi abitanti; tutta quella esposizione di carni nude, così esagerate, proprio di fronte la chiesa, finirà poi per stimolare pensieri immondi, generatori essi stessi disorientamento e caos morale.
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Un libro che vi esorto a leggere, un ottimo compagno di viaggio. Tornando alla statua inaugurata a Sapri vien da chiedersi perchè tanto clamore per un fondoschiena quasi nudo o comunque ben in vista. In fondo, siamo sempre disponibili a spendere denaro per visitare i più importanti musei del mondo dove poter ammirare statue che rappresentano corpi nudi.
Vien da chiedersi anche perchè l’autore avrebbe dovuto rappresentare la Spigolatrice in maniera poco avvenente. E’ una donna che lavora sì, ma è una donna che lavora al Sud Italia dove a fine Giugno (quando ebbe luogo la spedizione di Sapri) il caldo è torrido ed è ovvio che nell’immaginario di tutti, la spigolatrice indossi abiti leggeri.
Voi cosa pensate?
