Jean-Pierre Papin, il Pallone Dorato del 1991, attaccante Francese che ha segnato tanto e vinto tanto e vincitore del Pallone D’oro nel 1991:
Jean-Pierre Papin ,Sicuramente e’ stato uno degli attaccanti piu’ forti della storia del calcio Francese, con un passato anche in Serie A, alla corte del Diavolo Rossonero dove ha sicuramente lasciato un buon ricordo ed inoltre nel Milan, ha dovuto raccogliere l’eredita’ pesante di Marco Van Basten. Un calciatore a tratti devastante, che ha sempre segnato goal spettacolari, una molla nell’area di rigore, un fulmine che di testa o piede batteva il portiere avversario.
INF Vichy, Valenciennes ad inizio carriera ed assaggia il grande calcio con la maglia del Club Bruges. Le sue gesta arrivano all’occhio del Presidente Bernard Tapie lo ingaggia per l’Olympique Marsiglia e fu subito un grande amore, titoli su titoli come i campionati vinti e le classifiche di Capocannoniere, insomma un matrimonio perfetto. Nel 1991 vince il Pallone d’Oro con l’Olympique Marsiglia e l’anno successivo si trasferisce al Milan per 14 miliardi di lire ma il calcio e’ strano, perche’ perdera’ la finale di Coppa dei Campioni proprio contro io Marsiglia. Certo, che il vero’ Papin e’ rimasto in Francia perche’ nel Milan giochera’ bene ma non sara’ sempre costante come succedeva in terra transalpina. Vince molto con il Diavolo e nel 1994 per lui arriva l’ultimo grande matrimonio calcistico della sua carriera il Bayern Monaco dove il suo rendimento verra’ condizionato non poco da una serie di infortuni, vincera’ la Coppa Uefa del 1996 perche’ nel suo dna la parola trofeo e’ quasi un decreto legge. In Baviera sara’ l’ultimo grande acuto di una fortunata carriera prima di concludere la sua avventura in Francia ed iniziare una carriera da allenatore.
Con la maglia della nazionale ha vissuto gli anni piu’ tristi del calcio Francese, la mancata qualificazione ai Mondiali di Italia 90 ed Usa 1994 ed una avventura non proprio felice a Svezia 1992, forse uno dei capitoli piu’ amari della sua straordinaria carriera.
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