ITALIA – BULGARIA 1-1 IL PRIMO TEMPO
La nazionale campione d’Europa conferma la tradizione di trovare difficoltà nelle gare di settembre, anche contro formazioni non certo irresistibili come la Bulgaria attuale, che subisce il gioco degli azzurri nel primo tempo, ma non crolla, nemmeno dopo il gol di Chiesa. Mancini si affida alla formazione titolare con l’esclusione di Chiellini e Di Lorenzo e proprio i sostituti Acerbi e Florenzi saranno i protagonisti negativi del gol del pareggio di Iliev con gravi errori, che facilitano l’azione vincente dei bulgari. In precedenza si sono viste buone azioni manovrate con il solito Jorginho, in piena corsa per il pallone d’oro e un Insigne posizionato da Mancini più da trequartista che da esterno per meglio sostenere le giocate offensive di Immobile e Chiesa. Proprio lo juventino dopo un paio di occasioni pericolose di Lorenzo il magnifico dialoga bene con l’ex scarpa d’oro di Torre Annunziata e trova l’angolino alla sinistra del portiere bulgaro. Ma la nazionale, pur continuando ad attaccare ha il demerito di non trovare il raddoppio con le soluzioni di Immobile e l’errore di Florenzi anche nelle conclusioni e di subire il pareggio nella seconda azione offensiva importante dei bulgari a fine primo tempo, bravi ad approfittare delle incertezze difensive e depositare in rete con Iliev, non marcato bene da Acerbi nell’occasione, la palla del pari a pochi metri dallo stabiese Donnarumma, che sta cercando ancora nel campionato francese di conquistare la maglia titolare del Paris Saint Germain.
PAREGGIO MA RECORD
Nella ripresa la gara diventa ancora più complicata con la Bulgaria, che si chiude a riccio per difendere ad oltranza uno storico pareggio contro i campioni d’Europa e le conclusioni di Insigne e Immobile fanno il solletico al portiere bulgaro, che deve compiere poche e facili parate. La musica non cambia con gli ingressi di Cristante e Toloi per i deludenti Barella e Florenzi, ma neanche con Berardi e Raspadori al posto di Insigne e Immobile nell’ultima parte della gara la situazione migliora e si assiste ad uno dei peggiori spettacoli della positiva era Mancini, che oltre al titolo europeo può vantare anche il raggiungimento di Spagna e Brasile nel record storico di risultati utili consecutivi, ben trentacinque tra partite di competizioni mondiali ed europee e amichevoli ufficiali.
LE DIFFICOLTÀ SETTEMBRINE
Questo record mondiale eguagliato nella storia del calcio di tutti i tempi rimane l’unica nota lieta di una partita piuttosto brutta, che considerando le sole due gare del campionato appena iniziato, va addebitata anche alla condizione atletica che a settembre per le squadre italiane è sempre precaria e poco adatta soprattutto ad un gioco fatto di geometrie e possesso palla come quello voluto da Mancini, per sfruttare al meglio le qualità di calciatori del calibro di Verratti e Jorginho e la rapidità delle giocate di Chiesa, Berardi e dello stesso Raspadori. Appare poi francamente inutile e tardivo l’ingresso di Pellegrini per il volitivo Emerson Palmieri, che comunque con una prestazione appena sufficiente non ha fatto aumentare i rimpianti per il suo mancato arrivo al Napoli perché nel recupero la nazionale è finita sulle gambe e non è riuscita nemmeno più a tirare in porta. Ora domenica in terra elvetica a Basilea, nella città dove gioca il campione stabiese Sebastiano Esposito, bisognerà fare meglio per evitare di complicare ulteriormente la classifica del girone di qualificazione ai mondiali in Qatar, dove solo le prime vanno direttamente ai mondiali e la Svizzera non è più da anni una squadra qualsiasi, bensì una formazione forte con buone qualità tattiche e tecniche in tutti i settori del campo, anche per il lavoro dell’ottimo tecnico Pektovic, capace di vincere la coppa Italia con la Lazio nel famoso derby della finale.
