Come funziona la Camera di Commercio?


Anche chi non è addentro a questioni di tal genere avrà sentito almeno una volta parlare di camera di commercio. L’espressione, piuttosto chiara, ha alle spalle una storia secolare.

Innanzitutto cerchiamo di dare una definizione che sia semplice il più possibile. Generalmente quando si parla di camera di commercio si intende un ente generico la cui funzione è quella di tutelare le imprese commerciali. Si tratta, pertanto, di un organismo a cui rivolgersi per risolvere problemi, per ottenere documentazioni e per mettere in regola la propria attività.

Le origini della camera di commercio sono antichissime. Le prime nacquero in Francia e in Belgio sul finire del Cinquecento. Quelle italiane hanno, parimenti, radici secolari. La vera e propria fondazione si ebbe nel 1862, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando venne applicata una legge che prevedeva l’istituzione di specifici organi che andassero a tutelare e ad amministrare le imprese commerciali e quelle specificamente legate all’artigianato e alle arti. Il risultato fu il formarsi di camere di commercio legate al territorio, che facevano capo al governo centrale.

Oggi le camere di commercio hanno diversa natura e diverse funzioni. Esistono camere di commercio provinciali, regionali, nazionali ed anche internazionali. Tale varietà si è sviluppata per andare ad integrarsi con l’evoluzione del commercio stesso che, negli ultimi decenni, si è espanso in tutte le direzioni possibili. Per limitarci alla situazione italiana, quando si parla di camera di commercio ci si riferisce sostanzialmente alle CCIAA ( camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura) che sono degli enti pubblici locali di tutela delle imprese.

Come funziona, dunque, la camera di commercio? La prima caratteristica da mettere in evidenza è l’autonomia. Trattandosi di organi locali, infatti, le camere di commercio godono di un’effettiva indipendenza decisionale rispetto al governo statale. L’autonomia, stabilita in seno a diverse leggi, è di natura decisionale, finanziaria e regolamentare.

Facendo riferimento alla legge del 29 dicembre 1993, scopriamo che le camere di commercio sono in sostanza degli enti di amministrazione pubblica, il cui fine è quello di curare l’interesse delle imprese garantendo, innanzitutto, la necessaria promozione economica e facilitandone lo sviluppo. Per far sì che ciò accada, la camera di commercio ha a disposizione diversi strumenti. Essa ha la facoltà di formare diversi tipi di strutture locali o nazionali, dar forma ad associazioni e sviluppare delle aziende di particolare natura, la cui funzione è quella di prendersi carico di specifici settori e servizi. Strumenti di tal fatta sono coadiuvati da una precisa ripartizione dei compiti. Ogni camera di commercio, infatti, prevede una suddivisione in differenti organi: giunta, consiglio, presidente, collegio dei revisori dei conti e segretario generale. Ognuno di questi organi ha, come si può intuire, mansioni e incombenze differenti. L’organo più importante è, forse, proprio quello del consiglio, di cui fanno parte i rappresentanti delle imprese, delle associazioni di tutela dei consumatori e dei sindacati. Ogni consigliere può rivestire la carica per un massimo di cinque anni.

Ma lo strumento più importante in mano alle camere di commercio è, neanche a dirlo, il registro delle imprese. Di registro delle imprese si cominciò a parlare già negli anni Quaranta, in pieno secondo conflitto mondiale, ma l’attuazione vera e propria si ebbe soltanto negli anni Novanta del secolo scorso. Oggi con registro delle imprese si intende una vera e propria anagrafe commerciale, che tiene conto di tutte le imprese nazionali. Se avete intenzione di intraprendere una carriere di tal fatta, siete tenuti all’iscrizione delle vostra società o attività presso la camera di commercio del vostro territorio. Iscrivere la propria impresa al registro è una forma di regolamentazione e, soprattutto, di tutela. La presenza di un registro, di natura pubblica, permette infine a chiunque la consultazione di informazioni e l’ottenimento di certificati quali bilanci e visure camerali.

Nella foto principale: Palazzo della Camera di Commercio di Messina
Fonte foto: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Palazzo_della_Camera_di_Commercio1.jpg

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