A 21 anni ha già presentato il suo primo romanzo, dal titolo Inno Selvaggio. Trattasi di Claudia Neri, intervistata per Magazine Pragma dal nostro collaboratore Nicola Chiacchio.
Claudia Neri si racconta: “Il primo romanzo lo scrissi che avevo solo quattordici anni”
A: “Siamo in compagnia di Claudia Neri, giovane scrittrice, che pochi giorni fa ha pubblicato la sua prima fatica. Ma andiamo per gradi: quando nasce la passione per la lettura e la scrittura?”.
B: “Ho letto il mio primo libro a sette anni, e da lì non ho più smesso. Il mio primo romanzo invece, di natura fantasy, risale all’età di tredici o quattordici anni. Una cosa che non ho mai pensato di pubblicare perché la ritengo una sorta di errore di giovinezza, mettiamola così”.
A: “Ed il libro di cui parleremo tra poco, invece, quando è stato sviluppato?”.
B: “Inno Selvaggio l’ho iniziato a sedici anni e concluso a diciannove. L’idea di farlo diventare tale è venuta solo dopo, non era prevista ovviamente all’inizio. Ho scritto il primo episodio, con tema centrale quello dell’ira, e poi ho pensato che forse avrei potuto farne altri sei parlando dei peccati capitali rimasti e pubblicarlo, molto semplicemente (ride, ndr.)”.
A: “Come hai già anticipato, è un romanzo diviso in diverse storie…”.
B: “Sì, le storie sono nove. Sette di queste sono dedicate ognuna ai peccati capitali, mentre la prima e l’ultima hanno come tema centrale il raggiungimento dell’equilibrio che rappresenta, per così dire, una sorta di chiusura del cerchio”.
A: “A questo punto sono curioso di sapere da dove nasce l’ispirazione per questo tuo lavoro…”.
B: “Innanzitutto, dalla lettura de La tragica storia del Dottor Faust di Christopher Marlowe, per quanto riguarda i sette peccati capitali. Più in generale, dall’interesse per autori quali i poeti maledetti, ma anche Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini o il più contemporaneo Carlos Ruiz Zafon. E ovviamente la cultura cinematografica non manca. La storia della lussuria, ad esempio, è legata a Sin City“.
Claudia Neri e la presentazione di Inno Selvaggio: “Ma non mi fermo qui, penso già ad un secondo libro…”
A: “Andiamo alla presentazione di lunedì scorso. Che sensazioni hai provato, quali impressioni hai avuto?”.
B: Sono rimasta molto contenta, c’era tantissima gente. Una cosa che non davo per scontata perché io vengo dalla provincia ed eravamo a Napoli centro. La presentazione si è tenuta alla libreria Ubik di via Benedetto Croce, praticamente in piena Spaccanapoli”.
A: “E non sono certo mancati degli ospiti importanti, che ti hanno accompagnato in questa esperienza…”
B: “Assolutamente, era presente l’editore Francesco Forte (della casa editrice Oedipus, che si è occupata dell’editing del romanzo per due anni, ndr.) e Mena Saracino, attrice che ha recitato alcuni brani tratti dal libro. E poi sottolineo la presenza dell’assessore della pubblica Istruzione di Napoli Annamaria Palmieri, tra le altre cose mia docente di letteratura italiana all’università L’Orientale“.
A: “Non hai intenzione di fermarti al libro però. Lavori per una web agency e stai già pensando ad una futura pubblicazione?”.
B: Confermo, sono copywriter per la web agency E-spox. Qui ho trovato anche tante persone preparate, ed alcune di loro mi stanno aiutando a curare i miei canali, perché farlo da sola sarebbe stato difficile. Sono inoltre già al lavoro per quello che sarà il mio secondo romanzo: una storia con trama e personaggi totalmente nuovi, e che soprattutto sarà una storia intera e non divisa in varie parti, come in Inno Selvaggio“.
A: “Un’ultima considerazione e poi ci salutiamo. Quale consiglio ti senti di poter dare ai giovani che stanno scrivendo o comunque hanno intenzione di scrivere un libro?”.
B: “Se volete fare questo nella vita, a livello professionale, l’unico suggerimento valido che mi sento di dare è quello di scrivere sempre. Di qualsiasi cosa, in qualsiasi modo, in qualsiasi occasione. Per me è stato così e credo sia ciò che conta davvero”.
A: “Perfetto. Ringraziamo Claudia Neri per la disponibilità e le auguriamo un grande in bocca al lupo per il futuro”.
B: “Grazie a voi, alla prossima”.