Le prime parole di Mazzarri: “Ringrazio il Presidente, e saluto voi”, così si è presentato il nuovo allenatore del Torino
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Walter Mazzarri è stato presentato questa mattina alla stampa, presente anche il Presidente Urbano Cairo, di seguito le dichiarazione del nuovo allenatore granata tratte da Toronews:
La chiamata di Cairo: “Quando mi ha chiamato Cairo ho trovato subito molto feeeling, che nel calcio è molto importante. Poi, anche se credo di essere ormai un tecnico navigato, entrare nel Filadelfia mi ha fatto venire la pelle d’oca. Questa è una società gloriosa. Io ho bisogno di stimoli, e in questo momento sono molto carico e anche un pizzico emozionato”.
Sulla sua nuova esperienza sulla panchina granata e su Mihajlovic: “Sostituire un collega dispiace sempre. I giocatori erano un po’ frastornati perché erano legati al mister, ma è normale – sarebbe grave non fosse così. Io sono subentrato poche volte e ho detto ai ragazzi: “So che eravate legati a Sinisa, ed è giusto che sia così”. Ci sono dei valori umani importanti. Poi ho chiesto la disponibilità e di seguire le mie idee e non credo di avere problemi. A me piace lavorare, ogni tecnico è un artista. Conosco tutti i sistemi di gioco, io sono preparato. Ho poco tempo, h solo un’ora e mezza oggi: bisogna ottimizzare il tempo. Vedremo se questi ragazzi ci daranno subito soddisfazioni. E’ chiaro che poi inizierà il vero lavoro. Il calcio non è una scienza esatta, ma ha bisogno di scienza. C’è anche la sorte nel calcio, certo, ma credo che se tutti danno il massimo – dalla vita privata – e fanno tutto quello che possono si può fare qualcosa d’importante. Ho già fatto riunioni anche col magazziniere: tutti mi devono aiutare, dobbiamo essere un gruppo. Questo è il mio modo di lavorare”
Sul modulo che adotterà in campionato: “Se mi voglio rispecchiare in qualche squadra del mio passato? Io credo che tutti abbiano visto che c’era la squadra di Mazzarri in campo. Nella mia carriera si è sempre vista la mia mano: e questo non vuol dire 3-5-2 o che so io, ma si vede che la squadra sa quello che deve fare. Poi in certe annate ho avuto giocatori più forti, e ho dato spazio anche più al talento. Devi bilanciare le cose, l’importante è avere sinergia con la squadra. Che loro riescano a capire la mia idea e il mio stimolo. Io sono sempre stato considerato un agitato in panchina: io provo a dare tutti gli stimoli per vincere le partite. Anche qui farò questo, per far vincere il Torino”