Dall’Hotel Melià di Milano il nostro inviato Salvatore Ciotta ha intervistato Marco Maramao che ha fatto il punto sul mercato dell’Inter.
Cosa ne pensi del mercato dell’Inter di gennaio?
“Penso che sia un mercato all’insegna del FairPlay finanziario, purtroppo quello che è stato detto, poi è successo. La società, al contrario di questa estate che aveva cominciato con “Inter is coming” e poi aveva cambiato tutte le strategie, aveva detto che se a gennaio c’era una suggestione l’avrebbe colta e così è stato. Diciamo che il tifoso interista forse si aspettava di più soprattutto in questi ultimi giorni; c’è stata un po’ di acquolina in bocca con l’affare Pastore che, parliamoci chiaro, sarebbe stato un colpo importantissimo, forse sarebbe stato il colpo internazione più importante di questo mercato. L’Inter ce l’ha messa tutta per portare il ragazzo a Milano, il giocatore a sua volta fino all’ultimo, anche adesso sta cercando di spingere la società parigina a lasciarlo libero. Il problema è uno solo: l’Inter poteva accollarsi il prestito con diritto di riscatto, il Paris Saint Germain ha voluto a tutti i costi l’obbligo di riscatto e i nerazzurri, non avendo ceduto nessun giocatore in questo momento con la stessa formula, non poteva accollarsi una spesa che, tra cartellino ed ingaggio del giocatore, andiamo a superare quasi i 50 milioni di euro, perchè sono 30 milioni per il cartellino, 6 all’incirca all’anno per 4 anni di ingaggio, fate un po’ voi il conto, siamo lì. Non è che l’Inter non sta comprando Pastore per 5 milioni, come dicono su internet”.
Come spieghi questo calo dell’Inter da due mesi a questa parte?
“Secondo me il problema è molto più ampio di quello che si dice, perchè il gruppo è sempre lo stesso da più di due anni ormai e le risposte sul campo sono sempre le stesse. Io dico che la prima cosa da dire, che sarà argomento di discussione sulla nostra pagina nei prossimi giorni, è che continuando a fare un mercato in cui 1+1 deve fare 2, in cui si deve cercare di tamponare con obblighi, diritti, prestiti e compagnia bella, difficilmente si costruisce una squadra per il futuro con un progetto serio. Io capisco che la società deve rientrare nei conti e non è colpa dei cinesi che si è partiti con un rosso di 400 milioni di euro, ma della proprietà precedente che, anche se ci ha fatto vincere tutto, comunque ha fatto una gestione fallimentare sotto questo aspetto. Però è difficile costruire una squadra dove i giocatori sanno che ogni 6 mesi potrebbero cambiare aria. Basta pensare che il centrocampo dell’Inter è stato cambiato già 4 volte in 3 anni in tutti gli interpreti, basta pensare che oggi al 31 gennaio Nagatomo è stato ceduto, Brozovic era sul mercato Santon era sul mercato e qualcun altro ascolta le sirene del Real Madrid. Quindi mezza squadra sul mercato francamente distrae e questi sono i risultati che si vedono sul campo, la squadra è un po’ distratta. Perchè l’Inter nel girone di andata era una squadra molto compatta e unita, vinceva perchè soffriva e sapeva soffrire mentre in questo ultimo periodo il gruppo si è un po’ sgretolato, distratto, secondo me, dal mercato”.
Non pensi ci sia qualcosa da cambiare a livello dirigenziale, soprattutto nei piani alti?
”Secondo me Ausilio sta facendo un lavoro straordinario in quest’ultimo periodo, perchè bisogna comunque valutare il lavoro di un direttore sportivo in base al budget che gli viene dato dalla società. Sono ormai 5 anni che Ausilio lavora senza budget, ha rimediato ai suoi errori perché ha sempre rivenduto, anche i suoi acquisti sbagliati. Se andiamo a vedere Kovacic è stato comprato coi soldi di Coutinho a 15 milioni e venduto a 40; Kondogbia è stato acquistato a 35 più bonus ed è stato rivenduto alla stessa cifra. Ci sono tanti giocatori, adesso bisogna vedere anche il valore che ha l’Inter all’interno della propria rosa, abbiamo un Perisic acquistato a 15 che oggi vale 40, Icardi acquistato a 15 e che oggi vale 110 milioni, Skriniar comprato a 30 oggi vale 65. Ci sono dei patrimoni all’interno della squadra che possono aprire un mercato importante per i prossimi anni. Quindi il lavoro di Ausilio io non mi sento di condannarlo; poi è logico che il tifoso ragiona di pancia. Senza campioni e senza soldi non si può competere per vincere, basta vedere Napoli e Roma che in questi anni nonostante hanno speso, non sono riuscite a vincere. Vince la Juve che continua a spendere 200 milioni ogni anno, compra e vende i giocatori più importanti e ha 2 squadre”.
A giugno saluterete Icardi?
”Allora io parto dal presupposto che il calcio è un gioco di squadra, quindi tutti sono ultimi e nessuno è indispensabile, per cui quando si parla di cifre come 110, 140, 150 milioni di euro, come si dice, in Italia non si può dire di no. La Juventus insegna, ha venduto Pogba, Morata eppure continua a vincere. Quindi se dovesse arrivare una cifra importante per Mauro Icardi è probabile che sia l’Inter stessa a voler venderlo. Poi è logico che molto dipenderà da quello che succederà da qui alla fine del campionato: un’Inter in Champions League avvicinerebbe Icardi all’Inter, senza penso che sia molto probabile una sua cessione per iniziare un nuovo progetto. Io sono dell’idea che se l’Inter fallisse anche quest’anno l’obiettivo Champions, bisognerebbe formattare tutto il gruppo degli ultimi anni”.
Si ringrazia Marco Maramao per la disponibilità.