Gay Pride a Pompei – Il movimento LGBT non cede: “Vogliamo il corteo tra la gente, non in periferia”
“Non sfileremo nel deserto. I diritti civili non sono la periferia di nessuno e non saranno la periferia di Pompei. Per questo vogliamo che il corteo passi per il centro cittadino”.
Queste le parole del comitato organizzatore del Gay Pride che si terrà il prossimo 30 Giugno a Pompei.
Il Comune di Pompei aveva chiesto al comitato promotore dell’evento di modificare il percorso previsto dal corteo al fine di poter meglio gestire il sovraffollamento previsto tra il numero di partecipanti al Gay Pride e la presenza di circa ventimila pellegrini annunciata per la concomitanza di alcuni eventi religiosi.
Ma l’Arcigay di Napoli non ha ceduto sul passaggio del corteo nel pieno centro cittadino mariano – ha concesso, invece, una differenziazione degli orari (il corteo sfilerà dopo la celebrazione della messa delle ore 18,00 di sabato 30 giugno).
MADRINA D’ECCEZIONE
L’Arcigay ha anche annunciato che la madrina dell’evento sarà l’etoile Carla Fracci, la quale sarà anche la protagonista del video-promo della manifestazione diretto da Mariano Lamberti, regista pompeiano.
Il Questore di Napoli, Antonio De Iesu, ribadisce che “sarà garantito agli organizzatori dell’evento il pieno diritto costituzionale di manifestare e percorrere le strade del Comune di Pompei”
Occorrerà chiaramente coordinare con i rappresentanti delle forze dell’ordine le modalità e i tempi della manifestazione, al fine di garantire la sicurezza di tutti, anche se quella del Gay Pride è una manifestazione pacifica volta ad evidenziare le tematiche di inclusione sociale e tolleranza.
“Il Pride è un incontro-confronto con la gente, tra la gente” – precisa Antonello Sannino, leader del movimento.
Anche i commercianti pompeiani hanno mostrato la loro sensibilità nei confronti della manifestazione tanto che alcuni di essi hanno dichiarato la loro disponibilità ad esporre fuori dei propri esercizi commerciali il Rainbow, ovvero il vessillo del movimento.
PERCHE’ PROPRIO POMPEI?
Pare che la città di Pompei sia stata scelta dall’Arcigay come luogo di manifestazione in virtù dei famosi calchi dei corpi abbracciati della Casa del Criptoportico, il cui DNA avrebbe rivelato essere dello stesso sesso.
I due calchi, dunque, stretti nel loro ultimo eterno abbraccio, rappresenterebbero, secondo le risultanze di recenti indagini scientifiche, un’appassionata storia d’amore omosex.
Maria Pia Nocerino