Pellegrini: ” Rummenigge e’ stato il mio grande amore”, intervista esclusiva

Pellegrini: ” Rummenigge e’ stato il mio primo grande amore”, intervista esclusiva

Oggi per le interviste di Magazine Pragma, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di intervistare il Cavalier Ernesto Pellegrini, ex Presidente dell’Inter dei Record: Esclusiva realizzata da Gianluca Apicella in Collab. con Salvatore Ciotta:

Cavaliere, che cosa ha significato per lei, essere il Presidente dell’Inter?

 

La realizzazione di un sogno. Devo tornare un po’ indietro nel tempo per farvi capire quello che c’è stato prima della presidenza dell’ Inter ….. Era l’aprile del 1954. Si giocava un’Inter-Juventus che valeva per lo scudetto. Vinse l’Inter, ma quella partita non la vidi perché lo stadio era talmente affollato che i tifosi occupavano anche i corridoi impedendomi così di entrare. Quel giorno comunque pensai: “Sarebbe bello se un domani potessi comprare l’Inter!”, e mi rendevo conto di sognare.

Dopo tanti anni il sogno di quel bambino è diventato una realtà.

 

È stato al timone ed ha vinto molto. Lo Scudetto dei record oppure le vittorie in Europa. Qual è stato il suo trionfo più bello o importante?

 

Ogni vittoria è un momento importante nella vita di uno sportivo. Quindi è stato importante vincere la prima coppa UEFA nel 1990  dopo tanti anni “di digiuno”. Così come è stato importante vincere lo scudetto dei record del 1988/1989, conquistato da una squadra di campioni e allenata dal mitico Trapattoni.

 

 

Molti campioni sono arrivati sotto la sua gestione. Secondo lei chi è stato il calciatore più forte che ha avuto alle sue dipendenze?

 

Durante la mia presidenza, di oltre 10 anni, tantissimi sono stati i calciatori di “prima fascia” come si usa dire oggi, che hanno dato lustro alla Beneamata. Farei sicuramente un torto a tanti se ne nominassi uno.

Ricordo almeno il primo degli stranieri  Karl-Heinz Rummenigge: perché è stato il primo amore. A lui sono seguiti tanti altri campioni con i quali mantengo tuttora un buon rapporto.

 

Un aggettivo per descrivere il grande Giovanni Trapattoni?

 

Se “grande” l’avete detto voi,  io dico “umile” con tutti i valori positivi e i significativi che questo aggettivo rappresenta.

 

Zenga, Berti, Serena, i Tedeschi e poi gli Olandesi, Bergomi. La lista è lunga. Lei aveva un calciatore che amava di più rispetto agli altri?

 

I calciatori sono un po’ come i figli e come tali li ho amati tutti.

Lei è molto legato anche alla Famiglia Moratti. Come è nato questo rapporto in particolare con il Dottor Massimo Moratti?

 

Appena comprai l’Inter, Gianmarco e Letizia Moratti mi invitarono a cena a casa loro per una reciproca conoscenza. Di li a poco conobbi anche Massimo Moratti e, indubbiamente, alla famiglia mi sento legato da una vera amicizia oltre che da una stima in quanto lungimiranti imprenditori.

 

 

 L’Inter di Osvaldo Bagnoli sfiorò l’impresa di vincere lo scudetto. Era una Inter molto divertente. Ci pensa ancora a quel goal di Gullit nel derby che mise fine al sogno di rimonta?

 

Il goal di Gullit lo ricordo ancora perfettamente. Come fosse ieri. Purtroppo si è trattato di una mezza ingenuità e di una mezza disattenzione allorché ci fu il cambio di marcatura su Gullit.

E nel calcio queste cose si pagano.

Ha qualche calciatore che avrebbe voluto portare all’Inter?

 

Sinceramente no. Guardando indietro dico di aver avuto la fortuna, e in qualche caso modestamente anche l’abilità, di aver portato all’Inter i migliori fuoriclasse dell’epoca.

Inter e Milan proprietà estere. Che effetto le fa ?

 

In un mondo globalizzato, e soprattutto come imprenditore, che Inter e Milan siano di proprietà straniera certo non mi sorprende. Anzi, sono situazioni che faranno progredire, e quindi bene, al calcio.

A proposito di Milan, che rapporto ha con il Presidente Silvio Berlusconi?

 

Con Silvio Berlusconi ho sempre avuto un ottimo rapporto di amicizia. Mi piace ricordare che nel 1994 Berlusconi era Presidente del Consiglio ed io purtroppo stavo attraversando il periodo più difficile della mia vita. Mi scrisse di suo pugno un messaggio di incoraggiamento e di amicizia che conservo ancora, e che si conclude con un “Forza Inter!”.

Come vede l’Inter adesso?

 

Ho molta fiducia nel management e sicuramente Spalletti è un grande allenatore, che conosce il gioco del calcio a livello internazionale come pochi altri e che sa valorizzare e motivare bene i calciatori che ha a disposizione.

 

 Se avesse una macchina del tempo, che le consentirebbe di tornare indietro, venderebbe nuovamente l’Inter?

 Non bisogna mai rimpiangere le decisioni prese: c’è sempre un perché.

Si ringrazia: Il Cavaliere Ernesto Pellegrini per questa intervista e l’uffico stampa per la grandissima disponibilita’

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