La notizia del suicidio di Michele Ruffino, avvenuto il 23 Febbraio, riapre una grandissima ferita della società moderna: l’indiscutibile fallimento del mondo degli adulti, incapaci di educare ed incapaci di ascoltare.
Il crescente fenomeno del bullismo, molto spesso sottovalutato, è indice di un vero e proprio malessere sociale che interessa sia chi commette atti di bullismo, sia chi li subisce.
Entrambe le posizioni, infatti, rivelano grosse problematiche vissute dai giovanissimi, “devianti” per chi commette gli atti di bullismo e di “tipo depressivo” per chi li subisce.
J-Ax: “Anche io vittima del bullismo”
J-Ax, vittima anch’egli, da ragazzino, di atti di bullismo, ha voluto commentare la vicenda per far sapere ai giovani che non sono soli.
Il rapper milanese si è così espresso:”Mi ha molto colpito la storia di Michele. Mi ha rattristato perché trovo assurdo, ancora oggi, nel 2018, morire di bullismo. Una morte che è sempre assurda, ma che a 17 anni lo è ancora di più. A quell’età, la vita non è nemmeno iniziata e non potremo mai sapere cosa abbiamo tutti perso da quella che Michele avrebbe vissuto. Ma non sono solo triste, sono anche incazzato perché noi adulti dovremmo sempre ascoltare, empatizzare e aiutare i ragazzi in difficoltà. E se dei ragazzi arrivano a questo punto è il mondo degli adulti ad aver fallito. Mi rivolgo a chi si trova in una situazione come quella di Michele: non mollate, anche quando vedete solo nero, ci sono passato anche io e se l’avessi data vinta mi sarei perso tutto il resto della vita. Solo pochi possono dire di aver avuto una infanzia perfetta, quindi per quanto vi possa sembrare strano, non siete soli e il vostro dolore non sarà permanente. Anzi la rabbia che provate sarà l’energia che vi darà una marcia in più per il resto della vostra vita. Non mollate!”.