Con un risultato all’inglese, ovvero di 2 a 0, l’albiceleste batte l’Italia di Di biagio. Ma come deve essere letta questa sconfitta? Come la fine definitiva dell’Italia? Forse vista la grande confusione che c’è ai vertici della FIGC, ma c’è da considerare che questa è la prima partita dell’allenatore romano sulla panchina dell’Italia e non c’è neanche la certezza che rimanga sulla panchina della Nazionale.
Primo tempo molto molto noioso, con la prima occasione per l’albiceleste solo al 44′. Tagliafico calcia da posizione defilata sulla sinistra; Buffon si oppone e respinge la conclusione. Prima vera azione pericolosa delle partita quando mancano due minuti al termine del primo tempo. Un minuto dopo Di Maria apre sulla sinistra per Higuain, il calciatore bianconero entra in area e prova a battere Buffon con l’interno mancino ma l’estremo difensore respinge.
Nel secondo tempo è un’altra Italia e, al 48′, Insigne si divora una palla gol clamorosa. Immobile apre al centro per il calciatore napoletano che entra in area e prova a superare Caballero in uscita ma, forse scivolando, manca la porta e colpisce il palo di sostegno dando solo l’illusione del gol.
Replica dell’Argentina con Di Maria che crossa dalla sinistra e trova nell’area piccola Lanzini, che colpisce di testa ma manda alto da ottima posizione. L’Italia, dal 38% di possesso palla, nel secondo supero il 50% e schiaccia l’Argentina. Prima Chiesa al 58′ si invola sulla fascia e serve Insigne che viene però anticipato da Caballero, poi Verratti prova dalla lunga distanza ma il portiere Albiceleste mette in angolo.
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E, fino al 75′ l’Italia giaca bene e pressa ma poi arriva il colpo. In un disimpegno la difesa italiana perde una brutta palla, triangolazione tra Banega e Lo Celso con il centrocampista del Siviglia che batte Buffon con un preciso mancino che s’infila nell’angolino basso alla sua sinistra.
Il gol che manda avanti immeritatamente un’Argentina spenta. Gli azzurri, con Zappacosta, Candreva, Pellegrini, Cutrone e Cristante che hanno fatto il loro ingresso (per Florenzi, Chiesa, Parolo, Immobile e Verratti), si riversano nell’area albiceleste ma, all’85’, prendono il più classico dei gol in contropiede. Higuain corre per circa sessanta metri, serve Lanzini che firma il raddoppio.
L’ingresso di Belotti all’86 non cambia nulla, visto che l’arbitro non da recupero.
Sconfitta immeritata per gli azzurri di Di Biagio che avrebbero meritato il pareggio. Si rimane in attesa della seconda amichevole in modo da poter fare un bilancio vero della situazione e decidere se confermare o no l’allenatore romano o chiamare un altro allenatore. In pole, per il momento, ci sarebbe Claudio Ranieri.