Il tedesco della Ferrari, nel giorno del 200 Gp, bissa la vittoria in Australia. Secondo Bottas, poi Hamilton, autore di una grande rimonta. Raikkonen travolge un meccanico ai box e si ritira: per il tecnico della Rossa frattura di tibia e perone. Il pilota: “Ho visto la luce verde e sono ripartito, non so cosa sia successo dietro di me”. Multa di 50mila euro alla Ferrari
<a id='ZjQnWo92Ry9n6HzNmCQE8w' class='gie-single' href='http://www.gettyimages.com/detail/943490922' target='_blank' style='color:#a7a7a7;text-decoration:none;font-weight:normal !important;border:none;display:inline-block;'>Embed from Getty Images
“Mamma mia” urla Sebastian Vettel sotto la bandiera a scacchi del Gp del Bahrain, il tedesco porta la sua Ferrari prima al traguardo al suo 200° gp, vincendo per la 49esima volta in carriera e la seconda di fila, 50 punti tondi (+17 su Hamilton) dopo una gara celebrata dai fuochi d’artificio in cielo ma anche dentro perché tutto è successo: corpo a corpo e giochi di strategie, un meccanico della Ferrari investito (frattura di tibia e perone) da Kimi Raikkonen poi costretto al ritiro (con tanto di multa di 50mila euro alla Ferrari per rilascio insicuro per il personale), Lewis Hamilton terzo risalendo dalla nona piazza, le due Red Bull fuori una dopo l’altra (Ricciardo per black out, Verstappen dopo una foratura in un contatto con Hamilton), la Toro Rosso sorprendentemente quarta con Gasly (e tanta altra Italia con un’ottima Alfa Romeo Sauber a punti con Ericsson).
Ma soprattutto Vettel, in una gara che a un certo punto è diventata un rompicapo: costretto a rimanere in pista con lo stesso treno di gomme per 39 giri (soft) cambiando i piani iniziali perché fermarsi una seconda volta gli sarebbe stato fatale con le due Mercedes dietro all’attacco, resiste a Valtteri Bottas guidando in sofferenza, anzi in apnea, manda in confusione il muretto delle Stelle d’Argento e soprattutto Hamilton sperando che le gambe della sua Loira reggano fino alla fine. All’ultimo giro il finlandese prova a passarlo, ma Seb tiene e rimane davanti con un margine sottilissimo (0.6 secondi), pneumatici allo sfinimento ma una felicità enorme.
Sul podio arabo, spruzzando acqua di rose, Seb dice: “Credo di aver parlato alla radio a dieci giri dalla fine dicendo che era tutto sotto controllo. Ma ho mentito, lo ammetto, perché non era sotto controllo. Quando mi hanno detto il passo di Valtteri, ho pensato di non potercela fare mai nella vita. Ho cercato di dare il massimo, ma con quel passo ero sicuro che mi avrebbe ripreso. Ho provato a fare del mio meglio, entrambe le Mercedes erano molto veloci alla fine del secondo stint, e anche alla fine del primo. Noi abbiamo modificato la strategia iniziale, cercando di far durare al massimo le gomme. Alla fine mi sono bastate per un soffio. Alla fine del rettilineo Valtteri ci ha provato, ma per fortuna la gara era praticamente finita e ho vinto io. Uscendo dai box sapevo che avrei avuto quel margine, ma ignoravo la loro strategia. Era la migliore tattica, che ci ha messo sotto pressione. A quel punto non avevamo nulla da perdere e abbiamo cercato di star fuori e di vincere. Saremmo potuti finire terzi, ma sono molto contento. In queste situazioni la vittoria ha un sapore ancora migliore. Una grande sensazione vincere le due gare. Mi dispiace per il meccanico coinvolto nell’incidente al pit stop, speriamo non sia nulla di grave”.Non lo è: tibia e perone fratturati. Raikkonen, mesto: “Non so cosa è successo, non so in che condizioni si trovi il meccanico. Sono entrato ai box, poi la luce era verde e sono ripartito. Purtroppo il ragazzo si è fatto male, ma il mio compito è partire quando la luce è verde. Mi dispiace perche un ragazzo si è fatto male”. Cosa c’è da salvare di questo week-end? “Nulla”.