Cinque giorni di vacanza in più per tutti. È il disegno di legge consegnato il 23 marzo dai senatori Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhard Durnwalder del partito popolare altoatesino Südtiroler Volksparte. Le festività da reintrodurre cadono nelle giornate in cui si ricordano San Giuseppe (19 marzo), l’Ascensione (40 giorni dopo la Pasqua), il Corpus Domini (60 giorni dopo Pasqua), i Santi Pietro e Paolo (ora celebrati solo a Roma come patroni il 29 giugno) e il lunedì dopo la Pentecoste.
La richiesta di ripristinare le festività abolite nel 1977 è stata presentata il 23 marzo
Com’è noto le festività che riguardavano la Chiesa Cattolica furono soppresse nel 1977 dal provvedimento n. 63 del 7 marzo, in particolare erano state eliminate l’Epifania, San Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini, e la festa dei Santi Pietro e Paolo. Il motivo era il desiderio del governo di maggiore austerità per poter incrementare la produttività del paese. Negli anni successivi erano state rintrodotte la festività dell’Epifania nel 1985 ,mentre nel 2001 della festa nazionale della Repubblica che erano state spostate alla domenica consecutiva.
Secondo i tre senatori altoatesini, il ritorno delle festività soppresse sarebbe “un omaggio alle persone credenti che potrebbero così celebrare le ricorrenze religiose, ma anche ai non credenti che potrebbero dedicare le giornate alle attività di tempo libero”. E aggiungono: “La reintroduzione dei giorni di festa, non determina scompensi significativi alla produttività delle aziende, trasferisce una quota maggiore di reddito prodotto ad altri comparti di mercato ad alto valore aggiunto, quali il turismo e il tempo libero, con buoni ritorni economici per l’economia nel suo complesso”.
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