In Arabia Saudita cade un divieto anacronistico: quello che impediva alle donne di guidare un veicolo. Infatti, dalla mezzanotte del 24 giugno anche il gentil sesso ha la possibilità di porsi alla guida di un’automobile, un camion o una motocicletta.
L’Arabia Saudita era l’ultimo Paese al mondo a prevedere tale divieto
Il Regno saudita era rimasto l’ultimo Paese al mondo a non riconoscere questo diritto alle donne, le quali fino a ieri erano limitate anche nel compiere operazioni elementari, quali recarsi al lavoro o accompagnare i figli a scuola. E oltretutto dovevano accomodarsi nei sedili posteriori.
La svolta del principe ereditario Mohammed bin Salman (MbS)
Già dallo scorso settembre si era capito che l’aria stava cambiando grazie all’ambizioso programma di riforme sociali ed economiche promosso dal principe ereditario Mohammed bin Salman (MbS) per modernizzare il Regno, che è fra i Paesi islamici più conservatori e rigidi al mondo.
L’attentato alla sicurezza del Regno e la gogna mediatica
In passato le donne che violavano il divieto venivano fermate per avere “attentato alla sicurezza del Regno” e sottoposte alla gogna mediatica con la pubblicazione delle loro foto contrassegnate dalla scritta “traditrici“.
L’intervento di Amnesty International
Di recente era anche intervenuta Amnesty International per stigmatizzare il comportamento delle autorità saudite, definito “contraddittorio“, in un Paese in cui il “clima di intimidazione appare evidente“.
Le donne saudite e i social network
Molte donne hanno postato la propria foto, con in mano la patente appena conseguita (le prime sono state rilasciate lo scorso 4 giugno); altre invece si allenano sul circuito motociclistico del Bikers Skills Institute di Riad: qui, dal momento in cui è stata annunciata la fine del divieto, le porte sono state aperte a donne, giovani e meno giovani, interessate a imparare a guidare una moto e capirne anche la meccanica. In generale, comunque, molte donne lamentano la circostanza che i corsi di guida siano ancora troppo pochi e cari.
Si prevede un’impennata nel mercato automobilistico
Le case automobilistiche, intanto, festeggiano. Secondo le stime elaborate da Bloomberg Economics, l’apertura del settore alle donne potrebbe generare 90 miliardi di dollari entro il 2030.
Un impatto non indifferente sulle finanze della monarchia saudita pesantemente colpite dal 2014 dall’abbassamento del prezzo del greggio.
La strada è ancora lunga per la piena indipendenza delle donne saudite
Se l’abolizione del divieto di guida è un passo certamente importante, c’è comunque da rilevare che la strada per la piena indipendenza delle donne saudite è ancora lunga.
Da domenica possono mettersi al volante, ma dopo avere ricevuto un permesso dal loro garante maschio.
Inasprite le pene in caso di molestie sessuali
Intanto per garantire la loro sicurezza, il governo di Riad ha inasprito le pene in caso di molestie sessuali:
adesso è previsto il carcere fino a cinque anni e un’ammenda massima di 300 mila riyal (circa 68 mila euro).
Fonte: Ansa.it