L’Amministrazone Comunale di Torre Annunziata ricorda Giancarlo Siani


L’Amministrazone Comunale di Torre Annunziata ricorda Giancarlo Siani a 33 anni dal suo assassinio Il 23 settembre di 33 anni fa veniva barbaramente ucciso il giornalista de “Il Mattino” Giancarlo Siani. Un giovane e coraggioso cronista che scriveva sugli affari della camorra a Torre Annunziata e che per questo motivo venne crivellato da colpi di pistola nella sua Citroen Méhari, sotto la sua abitazione al Vomero di Napoli. La camorra pensava di zittirlo invece da allora la voce di Giancarlo si è alzata più forte di prima e parla a tantissimi giovani di legalità, di pace, di solidarietà, spronandoli ad essere attori protagonisti del loro futuro. E quell’auto dove il ventiseienne cronista ha trovato la morte è diventata un simbolo viaggiante della legalità. Lo Stato ha assicurato alla giustizia mandanti ed esecutori di quell’efferato omicidio ed ha intrapreso una dura lotta per sconfiggere la malavita a Torre Annunziata, attraverso azioni continue della Magistratura e delle Forze dell’Ordine che hanno portato all’arresto e poi alla condanna di centinaia di persone. A Giancarlo Siani il comune di Torre Annunziata nel 1996 ha intitolato l’Aula Consiliare e gli ha dedicato una targa riportante la seguente dicitura: «A Giancarlo Siani, la cui giovane vita di affetti e lavoro veniva stroncata la sera del 23 settembre 1985 da una vile mano assassina, eletto con il Suo sacrificio tra i forti che in ogni luogo e in ogni tempo hanno lottato perché la verità e la giustizia trionfassero su tutte le forme di oppressione. L’Amministrazione Comunale intitola quest’Aula Consiliare ad impegno e monito solenne che vi saranno sempre rispettati gli eterni valori della libertà e della legalità». Le varie Amministrazioni Comunali succedutesi nel corso degli anni hanno sempre mantenuto in vita il nome di Giancarlo attraverso momenti solenni ed azioni concrete. Nel gennaio del 2015 è stato sgomberato Palazzo Fienga, storica roccaforte del clan Gionta, ed oggi, dopo aver ottenuto finalmente la confisca dell’immobile, si discute su un suo utilizzo pubblico e sociale o di un eventuale abbattimento per poi farne un “Parco della Legalità”. L’Amministrazione Comunale manterrà per sempre vivo il ricordo di Giancarlo, facendo della legalità e dei valori morali la linfa del proprio operato.

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