Dopo gli ottimi e riusciti tentativi con Gen Cotena del 2016, in un disco registrato appunto “senza confini e senza costrizioni”, Fabrizio Fedele torna allo stesso modus operandi con un diverso compagno di viaggio.
Landscapes without boundaries vede, infatti, alla destra di Fedele, Raffaele Natale in duplice veste di autore e co-produttore con Azul Teatro.
Il disco rappresenta il primo passo per la creazione della drammaturgia musicale dello spettacolo “Sentieri”, un’opera pensata e inserita in uno specifico contesto che, in questo caso, è la splendida isola di Malta. I suoi bellissimi scorci sono stati la musa ispiratrice di questo disco registrato interamente in due sessioni nel gennaio di quest’anno, lo spettacolo è andato in scena ad aprile in occasione di Altofest Malta, al Majjistral Park.
Il taglio di questo lavoro discografico, in cui gli autori ci presentano sette paesaggi inesplorati nei quali ci si perde per trovare nuove geografie, non poteva che essere squisitamente evocativo e così potente da assicurare la visualizzazione di immagini e panorami sconosciuti a chi si appresti ad ascoltarlo ad occhi chiusi.
Approcci d’ avanguardia, a tratti scarno ed essenziale nell’esecuzione ma non minimalist, “Landscapes without boundaries” è un disco di respiro sommesso, è un invito al viaggio e non una corrente che trascina; eppure il flow di chi lo ha scritto arriva anche a chi lo ascolta. Il brano che chiude il disco, “Anthem”, rappresenta la degna conclusione di questo percorso nella propria coscienza, nel disorientamento di chi ha paura di perdersi e, invece, scopre nuovi sentieri a metà tra l’angoscia dello straniamento e la soavità di una ballata medievale.
Il graphic concept della copertina porta -come spesso accade nei lavori di fabrizio Fedele- la firma di Dario Frattolillo e costituisce ben più di un valore aggiunto al disco, in quanto è esso stesso parte del percorso musicale di “Landscapes without boundaries”.