Le immagini del crollo che fecero il giro del mondo
<strong>Il 6 Novembre del 2010, a causa di un forte maltempo, crollava la Schola Armaturarum meglio conosciuta come la “Casa dei Gladiatori”.
Le immagini del crollo della domus fecero rapidamente il giro del mondo suscitando sgomento ed indignazione.
Quel crollo evidenzió la negligente gestione del sito archeologico o meglio, l’incapacità di tutelare un così vasto patrimonio culturale.
La Procura di Torre Annunziata aprì subito un’inchiesta.
Nove furono gli indagati.
L’Unione Europa finanziò quello che poi sarebbe diventato il “Grande Progetto Pompei“.
La Schola Armaturarum riapre i battenti mostrandosi più bella che mai – Le foto
Giovedì 3 Gennaio, a distanza di 8 anni dal quel tragico collasso, la Schola Armaturarum ha riaperto i battenti mostrandosi in tutto il suo splendore.
Un paziente recupero delle macerie, un minuzioso intervento di restauro degli affreschi, nuove scoperte e lo straordinario lavoro svolto negli ultimi quattro anni dal Direttore del Parco Archeologico, Dr. Massimo Osanna, hanno dato lustro e nuova vita al sito archeologico.
Dal 3 Gennaio, ogni giovedì, negli orari di apertura, sarà possibile visitare la Schola Armaturarum.
Le visite, guidate dai restauratori, saranno inizialmente riservate a gruppi dal numero ristretto, ma è prevista per il prossimo futuro la possibilità di ampliare la fruizione del sito ad un pubblico più numeroso.
Termina il mandato del Dr. Massimo Osanna
Il 3 Gennaio riapre la Schola Armaturarum e il 3 Gennaio termina anche il mandato del Direttore Massimo Osanna.
“Vorrei ultimare i lavori in corso di scavo della Regio V e altri progetti che abbiamo in corso per la valorizzazione avviata negli altri siti degli scavi di Pompei” – ha dichiarato Osanna.
Il Direttore ha presentato la sua ricandidatura per la gestione del sito e noi, come tanti, ci auguriamo che possa essere ancora lui il grande condottiero del progetto che ha tirato fuori dal degrado il prestigioso ed esclusivo sito archeologico della città di Pompei.
Fonte foto: Pagina Facebook Parco Archeologico di Pompei