Scordia, duro comunicato della societa’!
Riceviamo a pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma della societa’ siciliana:
Stupore e indignazione. Non esistono altri termini per descrivere lo stato d’animo con cui ci vediamo costretti a rispondere alle dichiarazioni del presidente e di un dirigente del Rosolini. In particolare un articolo, a firma di Ferdinando Perricone, dal titolo: Erranti e Infanti: “A Scordia intimidazioni e paura: così fare calcio non ha più senso”, pubblicato dopo la gara giocata al Binanti domenica 3 febbraio. Premesso che il Rosolini dovrebbe avere ben altre motivazioni per non fare calcio e non certo spiegare i propri fallimenti con pesanti, false e ingiustificate accuse a chi fa proprio dell’accoglienza uno dei punti di forza.
Intendiamo con questo comunicato chiarire alcuni punti nell’intento di rispedire al mittente alcune affermazioni false, diffamatorie e lesive dell’onore e della reputazione della nostra società e del nostro allenatore Natale Serafino che si è sempre distinto per correttezza e sani principi, doti queste ampiamente comprovate per un rapporto ormai consolidato e che ne ha fatto uno dei protagonisti della storia della nostra società. La società non ha affatto dimenticato il trattamento riservato al nostro allenatore nella gara di andata disputata al Consales di Rosolini, come ha anche potuto nel contempo constatare l’affetto mostrato dalla gran parte del pubblico di fede granata che ancora oggi manifesta solidarietà e vicinanza allo stesso. Nella stessa circostanza, inoltre, alcuni dirigenti del Rosolini non accettarono di buon grado i nostri festeggiamenti all’interno dello spogliatoio per il risultato raggiunto in nove uomini. In ultimo lo sprezzante gesto di fare pagare il biglietto d’ingresso al nostro presidente.
Il clima di paura di cui parlano i dirigenti del Rosolini era solo il frutto di un pregiudizio, di un avere, come si suol dire dalle nostre parti “il carbone bagnato”. Non un gesto di intimidazione, non una minaccia. Nulla di nulla.
Nessuna scorta delle forze dell’ordine, ne prima, ne durante, ne dopo la gara. I carabinieri del comando della stazione di Scordia, come sempre impeccabili, hanno semplicemente svolto un lavoro ordinario. La straordinarietà, se così si può definire, sta nel fatto che l’arbitro, confortato anche dal commissario di campo, prima del fischio d’inizio della gara ha chiesto a tutto il servizio d’ordine predisposto dalla società ospitante di allontanarsi dall’area antistante gli spogliatoi e trasferirsi in tribuna, affidando dunque la sicurezza alle forze dell’ordine.
Durante l’intervallo, inoltre, a nessuno è stato permesso rientrare nell’area di competenza, tanto meno all’allenatore ospite che squalificato non aveva titolo per farlo. Non risulta a verità, dunque, il fatto che gli sia stato negato l’accesso dalla società ospitante, ma la decisione è stata presa dallo stesso direttore di gara. Lo stesso allenatore ha potuto conferire con i propri giocatori dalla tribuna senza alcuna interferenza da parte di alcuno.
Risulta a verità che il signor Ciccio Infanti ha portato in omaggio una cassetta di pomodorino per l’allenatore. Ma è assolutamente falso quando afferma di averla consegnata personalmente all’allenatore Natale Serafino. La stessa è stata presa in consegna da un addetto al servizio d’ordine che nell’invitare lo stesso ad allontanarsi dall’area antistante gli spogliatoi lo ha anche rassicurato che avrebbe consegnato il regalo all’allenatore in quel momento impegnato a parlare con i giocatori all’interno dello spogliatoio e che quindi non ha assolutamente avuto alcun contatto con lo stesso dirigente rosolinese.
Una nota di merito, infine, la riserviamo alla gente di Rosolini che ha fatto vergognare il massimo dirigente rosolinese e che ha avuto il torto di fare il tifo con i tifosi dello Scordia, si proprio i nostri tifosi che hanno, come sempre, dimostrato sportività e correttezza.
Le falsità, le cattiverie, le frasi fuori luogo, raccolte indiscriminatamente dal giornale Corriere Elorino, saranno oggetto di querela nei confronti di un personaggio, il signor Errante il cui curriculum non depone certo a suo favore. Da lui, dunque, nessuna lezione di accoglienza, di calcio, di civiltà.