“Altro che consapevolezza”
“Altro che consapevolezza” – E’ questo lo slogan del grande striscione posto a capo della manifestazione di protesta organizzata dall’Associazione FA.B.A di Benevento.
Alla manifestazione che si è msvolta in modo pacifico mercoledì 3 Aprile, hanno partecipato anche le famiglie delle Associazioni ANSGA Campania e “La Mia Famiglia”,
Numeroso e fragoroso, il corteo è partito da Piazza Castello, ha percorso il Corso Garibaldi ed ha raggiunto la sede dell’ASL di Via Oderisio.
Scopo della protesta, un incontro con il Direttore Generale dell’ASL, Dr. Franklin Picker, al fine di discutere circa la drastica e drammatica decisione di interrompere, a partire dal 1 Aprile, i trattamenti Aba erogati in forma indiretta ai ragazzi affetti da disturbi dello spettro autostico.
“Decisione che per i ragazzi autistici potrebbe significare un enorme passo indietro” – ha riferito Elena Pinto, Presidente dell’Associazione FA.B.A.
“I bambini hanno bisogno di risposta, ma dobbiamo seguire le regole della Regione”
Il Direttore, Dr Picker, a seguito del corteo di protesta, ha accettato di incontrare una delegazione di genitori delle tre associazioni per un confronto.
“Ho ritenuto doveroso incontrare i genitori dei bambini autistici per tranquillizzarli. Stiamo lavorando per risolvere i loro problemi. Abbiamo avuto indicazioni dalla Regione Campania che il modello che adottavamo non era congruo e pertinente e dunque lo stiamo correggendo sulla modalità assistenziale coerente con le indicazioni che abbiamo avuto. Il problema è alla nostra attenzione e c’è tutto il nostro impegno, anche per non disperdere i risultati che fin qui abbiamo ottenuto”.
“Il bando è imminente per creare una short list e avere i terapisti direttamente individuati e retribuiti da noi. I bambini hanno bisogno di risposte ma dobbiamo seguire le regole della Regione” – ha aggiunto Picker.
Ci auguriamo che quelle del Dr. Picker non siano solo parole
Nel frattempo però, i ragazzi restano senza terapia, perché i costi di una terapia mirata sono insostenibili per qualsiasi famiglia (non parliamo solo di quelle indigenti).
Ancora una volta ci ritroviamo dinanzi ad una legge “senza cuore” e “senza mente” che decide della qualità di vita di tanti ragazzi e di tante famiglie.
(Foto da Facebook)