Birdman, capolavoro del messicano Inarritu


Vincitore di due Gloden Gobe, candidato a nove premi Oscar e film inaugurale della Mostra del cinema di Venezia, Birdman è la squisita e ben calibrata commedia nera del regista messicano Alejandro Gonzòlez Inarritu.

Birdman ci mostra uno straordinario Michael Keaton nel ruolo di un uomo/attore in conflitto con il proprio ego, con le ingannevoli illusioni  della fama e con la dicotomia fra il suo essere uomo ed il suo essere attore, intrappolato in un personaggio che gli ha dato in passato una gloria che tuttavia lo tormenta e lo lega nel  presente e nel futuro.

Il protagonista veste i panni di Reggan Thomson, attore Hollywoodiano famoso per aver interpretato il ruolo di un supereroe: Birdman.  Egli è convinto che mettendo in scena a Broadway un’impegnativa opera teatrale, possa ridare notorietà e splendore alla sua carriera caduta in declino, dopo il rifiuto per le riprese del quarto capitolo della saga del supereroe. A non molto tempo dal suo debutto come regista, sceneggiatore ed attore, egli dovrà  gestire l’ imprevedibile ed eccentrico attore co-protagonista, anche lui in lotta fra la sua personalità e quella da palcoscenico, interpretato da un sublime Edward Norton, la protagonista femminile, attrice eccellente ma con una scarsa considerazione di se stessa (un’impeccabile Naomi Watts), la fidanzata e collega che non si sente apprezzata, l’ex moglie e la problematica figlia, anche sua assistente (la candidata all’Oscar nella categoria attrice non protagonista Emma Stone), con la quale cerca di recuperare un rapporto che non è mai esistito a causa dell’ assenza di lui.

 

Keaton e Reggan hanno grande attinenza; l’attore che non recitava da molti anni, come il suo personaggio era sprofondato nell’ ombra dopo aver interpretato per due volte il supereroe Batman, facendosi dirigere da Tim Burton, e dopo aver rifiutato di girare nel 1995 un successivo capitolo.

Il film di Inarritu voluto dal regista come un collage di lunghi piani sequenze, quasi fosse un’ opera teatrale, passa di continuo e celermente da un tono ad un altro, accompagnato da un ritmo alternato, sottolineato dalle diverse e adeguatissime musiche, per inscenare una forte satira verso il mondo del cinema e dell’ apparente e superficiale frivolezza dal lavoro dell’ attore. Come ha detto lo stesso Keaton “è un film sulle montagne russe: ora è pazzo, ora fa ridere, ora è drammatico”.

Tuttavia non è solo un film ironico e satirico, poiché al tempo stesso, riesce ad esaltare e sublimare, attraverso un’eccellente espressione recitativa, il valore stesso del cinema e soprattutto “l’arte” dell’ interpretazione, che altro non è che la rappresentazione delle più profonde ed intime emozioni dell’uomo/attore.

Grande importanza è inoltre data alle inquadrature, alla fotografia e all’attenzione per il particolare, tipici di un cinema in cui si nota la buona mano del regista, e ai dialoghi, che di nuovo si divincolano, quasi come fossero di una commedia teatrale.

In questo acclamatissimo film il regista firma il suo capolavoro con una svolta alla sua carriera, ed attraverso un sistema strutturale chiuso e ciclico, da vita (soprattutto per il finale) ad un’opera aperta e contemporanea.

Birdman, capolavoro del messicano Inarritu
Birdman
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