Domenica 13 ottobre, Achille Lauro si è esibito con la sua band a Napoli, nella Casa della Musica, per l’ultima tappa del suo Rolls Royce Tour, che prende il nome dal brano portato a Sanremo dall’ecclettico artista romano.
Achille Lauro è un figlio dei nostri tempi, con tutti i pregi e le contraddizioni di mode e costumi che ci invadono in questi anni ’90 che forse sono davvero il trampolino per il prossimo futuro, speriamo meno incerto di adesso.
Dopo Sanremo c’era molta attesa per questo Tour ed infatti alcune date sono state rinviate dall’artista proprio per organizzare al meglio lo Show e domenica ne è stata la splendida manifestazione dei risultati ottenuti. Costumi, Paillettes, Fumo, Coriandoli, Fuochi d’artificio, tutto improntato a stupire il pubblico presente allo Show, Achille Lauro si è presentato avvolto in un mantello Viola luccicante ed un grande cappello a falde larghe, con indosso una tutina aderente tutta piena di Strass con grandissimi squarci che mettevano a nudo i suoi tantissimi tatuagi.
Non da meno anche il suo fedelissimo chitarrista e performer Boss Doms, anche lui in una mise molto aggressiva, così sul palco Achille Lauro, si muove tra luci , coriandoli e fuochi artificiali coinvolgendo i suoi compagni, Nicola Iazzi al basso, Mattia Tedesco alle chitarre e Marco Lanciotti alla batteria regalando a tutti immagini colorate di musica e trasgressione, sul modello dei grandissimi David Bowie, Billy Idol ed un Renato Zero prima edizione, probabilmente il cantante romano si è ispirato molto a questi grandi artisti del recente passato. Grande è la sua voglia di lasciare una traccia nel panorama musicale che oggi invade il mercato con tanti giovani cantanti con provenienza dai tanti Talent che imperversano nelle Tv che li selezionano e plasmano solo per far uscire fuori un prodotto esclusivamente commerciale ma che di artistico ha ben poco.
L’ Achille Lauro visto sul palco della Casa della Musica, riesce a far intravedere il percorso che vuole intraprendere, di sicuro non semplice, come non lo fu per Renato Zero, ma forse può essere il suo erede naturale attualizzato ai tempi moderni? Chissà, il tempo ci darà la giusta risposta.