Oggi 22 Ottobre, a Torre Annunziata è festa grande. Si festeggia la Madonna della Neve, un evento particolarmente sentito dalla popolazione. I pescatori torresi, ogni anno, portano la statua della Madonna della Neve in processione per le strade della città, accompagnati dalle principali autorità civili e religiose.
Ritrovata fra le acque di Rovigliano
La storia della devozione per la Madonna della Neve è molto singolare. Si narra che alcuni pescatori torresi intenti a pescare nelle acque presso lo Scoglio di Rovigliano, trovarono una cassa impigliata nelle reti. La scatola conteneva un busto di terracotta. Era il busto di una Madonna dalla pelle scura con in braccio il Bambino Gesù. Lo scoglio di Rovigliano è posto al confine con Castellammare di Stabia. A riva nacque una furiosa lite con i pescatori stabiesi. Questi ultimi infatti, rivendicavano il ritrovamento ritenendo che fosse avvenuto nel loro territorio. Fu un Capitano del Popolo, una sorta di magistrato dell’epoca, che placò gli animi, attribuendo la paternità del ritrovamento ai torresi.
Perché una Madonna dalla pelle scura è chiamata “Madonna della Neve”?
La Madonna della Neve di Torre Annunziata ha la pelle scura. La fattura, i colori, il mantello decorato in oro, le preziose corone e gli orecchini denotano l’origine orientale del busto in terracotta. Forse il busto faceva parte di un carico di una nave, magari una di quelle utilizzate dagli ordini religiosi che dall’Oriente trasmigrarono verso le nostre coste nel tentativo di mettete in salvo le immagini sacre dalla furia degli iconoclasti. Di ciò però non si ha nessuna certezza.
Fu chiamata “Madonna della Neve” perché il ritrovamento del busto avvenne il 5 Agosto 1354 e poiché non vi era nulla che ne indicasse il nome, fu chiamata “Maria SS ad Nives” in ricordo della neve caduta su Roma il 5 Agosto del 352, sul colle Esquilino.
Supplica a Maria SSma della Neve
O Maria SS. della Neve, che in questa taumaturga Immagine,venuta a noi sulle onde del mare, ci avete portato dall’oriente la bellezza del vostro volto, la dolcezza del vostro sguardo, il sorriso del vostro divin Figliuolo, i tesori della vostra mistica Neve, deh! Gradite i nostri ossequi, ed ora e sempre pregate per noi.
Quando l’inferno ci fa guerra, quando il mondo ci seduce, quando la carne ci sospinge al male, quando Iddio, giustamente sdegnato, ci mostra la sua collera, o Maria della Neve, vegliate sul popolo torrese e su tutti i vostri devoti e salvateci.
Ci avete sempre protetti perché ci avete sempre amati, ci proteggete tuttora perché, ne siamo certi, non avete cessato di amarci: ebbene, noi vi amiamo da figli, v’invochiamo da figli, ci rivolgiamo a Voi come figli che sperano nella Madre loro.
Questa speranza ci conforta, essa ci rende più soave la gioia, ci lenisce i dolori, ci sorregge nella vita, ci fa guardare senza spavento la morte, perché, avendo con cuor devoto qui in terra vagheggiato i tesori e le bellezze della vostra mistica Neve, ne saremo un giorno i beati ammiratori negli eterni gaudi del Paradiso.
Amen.