Aggiungi un posto a tavola: Applausi calorosi al Carlo Felice per “Aggiungi un posto a tavola”, la commedia musicale scritta nel 1974 da Garinei e Giovannini con la musica di Armando Trovajoli e le coreografie di Gino Landi.
Un’opera che da 45 anni continua ad affascinare le platee per la simpatia del testo (l’annuncio di un secondo diluvio universale), per la magia delle canzoni. La recita ha segnato l’avvio della nuova tournée di una edizione ora al suo terzo anno di vita, affidata a Gian Luca Guidi (figlio del primo grande interprete, Johnny Dorelli) nel doppio ruolo di protagonista e di regista. Intorno a lui un ottimo cast, a cominciare dal novantatreenne Enzo Garinei che ha prestato la sua voce ancora fresca e ironica a Dio.
Dal 1974 fa applaudire i teatri di tutto il mondo e se in 45 anni, non c’è pubblico che non sia uscito dalla sala cantando “Aggiungi un posto a tavola” con un sorriso nel cuore un motivo ci sarà.
A vestire i panni, anzi “la tonaca” di don Silvestro, parroco di periferia chiamato da Dio a salvare il futuro della terra da un secondo diluvio costruendo un’arca, è Gianluca Guidi, inappuntabile erede del padre Johnny Dorelli ( che è stato protagonista della prima edizione), trascinante e ironico, che ha curato la messa in scena senza sbavature. Con la semplicità dei preti di frontiera don Silvestro riuscirà a costruire l’arca e a cambiare anche il cuore dei compaesani, diffidenti verso chi è diverso da ciò che “è conforme”, come la travolgente Consolazione (la “Maddalena” dei nostri tempi che alla fine convola a nozze con l’ingenuo Toto). Don Silvestro saprà fronteggiare diffidenze e piccole e grandi pecche dell’essere umano, nonché “tentazioni” e umani sentimenti.
L’arcobaleno finale, che si staglia dietro la tavolata imbandita di sapori, colori, suoni, e rinnovata speranza, è un messaggio molto “umano” ed attuale, perché è la fede nelle gesta umane che ci può salvare.
Scenografie ed effetti scenici d’impatto rendono il musical avvincente e non fanno sentire il peso delle 2 ore e mezzo di spettacolo.
L’ensemble è composto da un cast di 17 artisti, cantanti, ballerini in totale sintonia.
Enzo Garinei , quasi 93 anni, dopo ben 500 repliche come Sindaco Crispino, questa volta è “La voce di Lassù”; Emy Bergamo è una Consolazione passionale, autoironica, con un cuore di burro. Il sindaco Crispino è interpretato da Marco Simeoli, ci ricorda un po’ il don Peppone in eterna lite con don Camillo. Chi scopre in fondo che le tentazioni della carne non sono poi così terribili è Toto, interpretato da Piero Di Blasio. E sarà proprio lui a scardinare i pregiudizi dei compaesani, che la porta di casa e dell’arca non la vogliono aprire alla “malafemmina”.
Indovinata la scelta di Clementina, la figlia del sindaco innamorata di don Silvestro ed unica a restare con lui fino alla fine. Dopo una lunga selezione è stata scelta per il ruolo la giovanissima Camilla Nigro. Infine Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi.
Commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Jaja Fiastri
liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest
musiche di Armando Trovajoli
Gianluca Guidi – Don Silvestro
Emy Bergamo – Consolazione
Marco Simeoli – Sindaco Crispino
Piero Di Blasio – Toto
Camilla Nigro – Clementina
Francesca Nunzi – Ortensia
“La voce di lassú” è di Enzo Garine
(Foto di Marcello Orselli)