Insigne e la rottura con Raiola – Perché è un ottimo segnale


Insigne e la rottura con Raiola – Ormai non è solo ufficiale, ma un dato di fatto. Mino Raiola non è più il procuratore di Lorenzo Insigne. I motivi sono, per il momento sconosciuti. Si parla di commissioni troppo alte, di promesse non mantenute. Come quella del procuratore di trovare ad Insigne un posto in una grande d’Europa. E con tutti i problemi dovuti all’ammutinamento, era certo il suo addio da Napoli. Poi però è arrivato Gennaro Gattuso che ha pacificato l’ambiente e i giocatori hanno fatto gruppo attorno a lui.

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E alla fine Insigne alla fine, stufo delle pressioni dell’agente, ha preso quest’ottima decisione. Perché ottima? Già Raiola è una figura ambigua (si sospetta che ogni tanto abbia favorito qualche personaggio). Due esempi: il precedente procuratore di Ibrahimovic lasciò il calciatore svedese all’improvviso; la seconda volta Ottaviano, ex procuratore proprio di Insigne, è stato sospeso per motivi non meglio specificati.

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Inoltre ormai i procuratori hanno troppo potere e spesso influenzano troppo le decisioni. Quest’anno Pepe, adesso un giocatore dell’Arsenal, era praticamente in maglia azzurra. Ma i tre procuratori del giocatore, arrivati in elicottero a Dimaro, pretesero una commissione di sei milioni di euro oltre ai sessanta che il Napoli avrebbe dato al Lille. Senza contare che non c’è procuratore che non batta cassa ogni anno buono del suo assistito per un adeguamento contrattuale (senza parlare di ribasso in caso di un’annata storta).

Insigne , così come Hamsik all’epoca (lo slovacco infatti cacciò Raiola quando quest’ultimo dichiarò “Hamsik deve andare in una grande squadra, non morire al Napoli”), ha lanciato un messaggio forte. La volontà del calciatore è più forte e non bisogna arrendersi al procuratore. E’ giusto cercare l’accordo migliore ma non si può pretendere che i procuratori ricevano una commissione a sette cifre per ogni calciatore. E l’idea di far stipendiare i procuratori con una cifra fissa, forse, non è così male. Ma anche qui il sindacato calciatori si oppose.

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E Insigne come farà? A quanto pare, per ora, Lorenzino ha deciso di gestirsi (per ora) da solo. Del resto, con De Laurentiis ha un rapporto diretto, non ha necessità imminente di essere rappresentato.

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