Jexi – Divertente commedia surreale sulla dipendenza da smartphone disponibile su Prime Video, con un Adam Devine in grande spolvero.
Jexi, trama
Phil (Adam DeVine) lavora in un’agenzia multimediale per la quale compila improbabili liste di contenuti virali (del tipo “liste di gatti che somigliano a Ryan Gosling”) e vive a San Francisco da solo. Ambisce a diventare un giornalista e quindi a essere trasferito nel settore di quelli che scrivono. Un giorno sbattendo contro Cate (Alexandra Shipp) causa la caduta del suo smartphone che si rompe, mentre incontra per la prima volta quella che sembra essere la ragazza perfetta per lui. Phil è costretto a questo punto ad acquistare un nuovo dispositivo e accendendolo si imbatte nell’assistente vocale/sistema operativo Jexi, che si prefigge invadentemente l’obiettivo di regalargli una vita migliore. Si rivelerà però irriverente, ostinata e senza filtri, quasi autoritaria nel guidare Phil alla conquista di Cate e di una vita davvero felice.
Recensione
Gli autori del successo mondiale “Una notte da leoni” mettono su questo film leggero che riesce a piazzare qua e là anche qualche riflessione illuminante sulla dipendenza da smartphone, che attanaglia tante persone ai giorni nostri. Lo stesso smartphone che ci fa tenere lo sguardo basso per diverse ore al giorno, che ci indica il tragitto migliore da compiere ovunque vogliamo andare, che ci permette di mostrare agli altri la nostra vita diversamente da come in realtà è. Jon Lucas e Scott Moore scrivono e dirigono un lungometraggio il cui surrealismo riesce a strappare più di qualche risata pur restando un’opera senza troppe pretese.
Dimenticate le atmosfere cupe di “Lei”, film che questo intreccio rammenta, avviate Prime Video e preparatevi ad immergervi insomma in novanta minuti scarsi di puro divertimento. Con una notevole interpretazione di Adam Devine per quanto riguarda gli effetti esilaranti della sua mimica e con un Michael Peña (Narcos: Messico), che qui interpreta il suo capo, alla sua altezza.
In pieno stile smartphone abbondano riprese con vistosa macchina a mano e persino aggiustamenti di zoom, che seguono le peripezie di un Phil che per quanto possa cambiare ancora dispositivo non riuscirà a liberarsi di Jexi; a indicare che il controllo su di noi risiede ormai stabilmente sul cloud. Il protagonista viene declassato sul posto di lavoro a rispondere ai commenti ed è il peggio che possa accadere perché “gli utenti sono tutti pazzi da legare”. Quando viene trascurata in favore di Cate Jexi si ingelosice, gli dichiara guerra, lo sfida a fare senza di lei perché tanto sa che ormai non sa nemmeno più come tornare a casa. Alquanto improbabile e affrettato il finale in cui il rivale in amore si arrende improvvisamente e va via, così come la morale che “lo smartphone non rende felici”. Un vero peccato, che però non cambia più di tanto le sorti e l’esito del film rispetto a ciò per cui è stato concepito.