Tyler Rake – Disponibile su Netflix il film d’azione con una spruzzata di dramma con protagonista Chris Hemsworth (il Thor degli Avengers), che colpisce in particolare per alcune scene rocambolesche e spettacolari.
Tyler Rake, trama
Quando a Mumbai viene rapito il figlio di un narcotrafficante per mano di altri pericolosi criminali il mercenario Tyler Rake (Chris Hemsworth) è chiamato in causa per risolvere la cosa. Quest’ultimo non se la passa benissimo in terra australiana, dove annega nell’alcol un dolore molto grande. La collega Nik Khan (Golshifteh Farahani) lo rimette in pista in una missione complicatissima e pericolosissima che ha come scenario Dacca, capitale del Bangladesh.
Recensione
È l’azione pura il cuore pulsante di questo interessante film diretto da Sam Hargrave, che spruzza anche un pizzico di dramma in una storia tutta poggiata sulle spalle di Hemsworth, il Thor della celebre saga degli Avengers. Ci si preoccupa di divertire e intrattenere lo spettatore senza complicare più di tanto la trama, con soluzioni visive di ottimo effetto e di complessa realizzazione. La macchina da presa entra ed esce dai veicoli ad azione in corso, li sorpassa, ci gira intorno, dal loro interno panoramica e inquadra l’esterno, segue a mano i personaggi durante le colluttazioni a mo’ di videogioco sparatutto e precipita giù dai tetti insieme a loro. Hargrave viene dall’essere stato uno stunt man (tra l’altro anche in “Captain America: Civil War” e in “Avengers: Endgame”) e ciò ha influito certamente, in particolare su un lungo piano sequenza apparente di oltre undici minuti, spericolato e spettacolare. Le sequenze di azione sono concitate ma chiare e bellissime da vedere anche se difficilmente plausibili, con Rake che uccide o malmena chiunque riuscendo a bloccare ogni mossa avversaria come se inspiegabilmente la conoscesse già.
Largo spazio viene lasciato ad una violenza realistica, che tiene alto il ritmo e accantona spesso e volentieri i dialoghi. Hemsworth fornisce una grande prova, rendendo bene anche le sottili sfumature psicologiche del rapporto che si sviluppa con il ragazzo sottratto ai rapitori. Il suo Tyler Rake è un personaggio buono e pronto a fare sempre la cosa giusta senza rifletterci nemmeno un attimo, spargendo tutto il sangue che occorre. Violenza realistica dicevamo, eppure senza mai renderla esagerata né rendere troppo splatter e crude le inquadrature. Accanto all’eroe bianco vengono piazzate almeno due figure indiane altrettanto valorose e un bianco di dubbia moralità (David Harbour) a bilanciare la situazione.
Il film prende le mosse, pur differenziandosene non poco, dalla graphic novel “Ciudad” di Ande Parks e dei fratelli Anthony e Joe Russo, registi di quattro lungometraggi dell’universo Marvel e in questa occasione anche produttori. Non particolarmente riuscita la sequenza finale, tutta giocata in maniera frettolosa sull’elemento acquatico anche in virtù di un dialogo precedente tra Tyler Rake ed il ragazzo. Per il resto il lungometraggio funziona e si inserisce disinvoltamente tra gli action movie meglio realizzati degli ultimi tempi.