La pirateria editoriale è una realtà consolidata nel territorio italiano con un tasso del 23% raggiunto solo nell’anno 2019.
Quando parliamo di pirateria editoriale facciamo riferimento ad un duplice atto illegale che si configura sia nello stampare e fotocopiare libri, violando le regole del copyright, sia nello scaricare volumi in formato ebook online, da piattaforme non autorizzate.
Il costo della pirateria editoriale in Italia, lo scorso anno, è stato di 528 milioni di euro, questo vuol dire che le librerie hanno avuto una perdita di 247 milioni e gli store online una perdita di 239 milioni di euro. Non è un azzardo affermare che se la pirateria fosse pari a zero, potrebbero esserci, potenzialmente, 120 librerie in più e 300 librai in più nella nostra penisola. Inoltre, il fenomeno della pirateria è una delle motivazioni che ha portato alla chiusura di librerie piccole, indipendenti, storiche o a conduzione familiare.
Pirateria editoriale: gli effetti sul mercato
Secondo l’AIE, l’Associazione Italiana Editori, l’ambito editoriale più colpito dalla pirateria è sicuramente quello universitario dove l’80% della manualistica per la didattica universitaria viene acquisita illegalmente. Il perché è relativamente semplice, spesso, infatti il fattore più influente nella scelta è l’aspetto economico.
I testi universitari hanno costi molto elevati che allettano sempre più studenti a preferire le fotocopie dello stesso volume, reperibili nelle copisterie che, nella maggior parte dei casi, sono proprio fuori le università. A ciò si aggiunge il carattere di provvisorietà, per cui un libro che si è costretti ad acquistare per un esame può essere considerato non essenziale nella propria libreria in un momento successivo. Il danno è di 105 milioni di euro.
Fortemente colpito è anche il settore professionale dove il 61% dei professionisti (tra cui avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) ha compiuto almeno un atto di pirateria nell’ultimo anno. Questo porta a un danno complessivo di 99 milioni di euro.
Infine, la pirateria di varia rappresenta il 36% con un danno complessivo di 324 milioni di euro. Questo vuol dire che un italiano su tre ha compiuto almeno un atto di pirateria in campo editoriale nell’ultimo anno e che un italiano su quattro ha scaricato da Internet almeno una volta un ebook o audiolibro in maniera illegale.
Ancora più sorprendente, in questa ragnatela di dati e numeri, è la scoperta che l’84% della popolazione è consapevole che questa attività è considerata dalla legislazione illecita e il 66% ritiene poco o per niente probabile che reati di questo tipo vengano scoperti e puniti dall’autorità competente.
Dinnanzi a questo quadro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria Andrea Martella ha affermato che “la pirateria va combattuta con la repressione dei comportamenti illegali, promuovendo l’educazione alla legalità ma anche con il sostegno a tutta la filiera, così gravemente colpita. Attraverso editoria 5.0 stiamo studiando nuovi strumenti di supporto per l’editoria periodica e quotidiana”.