Giorgio Calcaterra, tre volte campione del mondo nella 100 km di ultramaratona, vincitore della 100 km del Passatore per ben 12 volte consecutive, medaglia d’oro al valore atletico in riconoscimento ai meriti eccezionali in campo sportivo, è stato ospite di Edijay, il canale Tv di Magazine Pragma.
Giorgio Calcaterra: “La corsa, la mia migliore amica, ciò che mi scalda il cuore e l’anima”
Il pluricampione romano, durante l’intervista, ha raccontato che in occasione di una gara nella quale veniva richiesto di applicare un pettorale sulla schiena sul quale dare una definizione della corsa, in un’edizione ha scritto “la mia migliore amica” e in un’altra “ciò che mi scalda il cuore e l’anima”.
La 100 km del Passatore, Firenze-Faenza
“Il Passatore per me non è solo una gara, è un po’ la storia della mia vita. Mi ci sono avvicinato perchè la 42 km con il tempo è diventata una gara quasi per tutti. Oggi la 100 km è ciò che era un tempo la maratona, non solo una gara, ma un viaggio, è “andare oltre”. E’ una gara bellissima tant’è che chi la fa la prima volta, la rifà ancora e poi ancora e ancora.”
Correre è la mia vita
“Ho scritto diversi libri, ma quello che sento di più è “Correre è la mia vita” perchè il mio papà mi ha insegnato l’importanza dei ricordi. Quando era piccolo faceva un album delle mie gare; ci attaccava la foto, ci segnava il tempo e il premio che eventualmente vincevo.”
“Avevo il desiderio di mettere nero su bianco i miei ricordi per paura che sfumassero, ma all’inizio non pensavo ad una pubblicazione. Pensavo più ad un diario personale. Poi, alcuni amici editori hanno trovato interessante il mio diario e quindi è diventato un libro. ‘Correre è la mia vita’ è un libro nel quale mi sono aperto molto, forse fin troppo.”