CR7, il vizio del protagonismo da quinto rigore. Proprio non gli vuole passare. CR7 è un “cacciatore di gloria”.
Anche nella finale di Coppa Italia di mercoledì il fenomeno portoghese, oltre a non essere stato particolarmente incisivo, ma nemmeno un poco, come al solito, al momento topico dei calci di rigore, non si è visto. Puff.
Ma è ancora una leggenda o lentamente ed inesorabilmente sta scemando con l’età?
Forse non è quell’extraterrestre che si pensava,lo è solo stato, in passato, un grandissimo calciatore che ci ha deliziato sinché non è arrivato a Torino.
Perché secondo il suo modo di vedere e di vivere il pallone CR7 vuole essere sempre il primo attore assoluto.
Il suo timbro dovrebbe essere quello che sancirebbe la Vittoria, quella Vincita con la V maiuscola che il ragazzo, oramai quasi Signore, vuole che avvenga ad opera sua.
Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro vuole tirare il quinto e decisivo rigore, andare (magari) alla bandierina e fare l’urletto che tanto infastidisce gli avversari e i tifosi non di fede juventina e stare lì a godere e a far godere i propri estimatori.
Ma non è sempre domenica e mercoledì CR7 non si è visto, nemmeno durante quella maledetta lotteria dagli 11 metri che in Italia e con la Nazionale odiamo tanto.
Anche se ci è andata bene nel 2006 questo non vuole dire che ci piace, anzi, affatto.
E i Social non le mandano a dire, un tifoso del Barcellona dice:
“Non è venuto in Italia per conquistare, ma per mettere fine al dominio della Juventus.
Ha aspettato l’ultimo rigore sapendo che sarebbe finito sui giornali, Ronaldo la vince per la Juventus.
È un truffatore, non è un calciatore da grandi match”.
In Portogallo-Spagna a Euro 2012 voleva fare la stessa cosa, andò diversamente, “Fabregas aveva altre idee”
Spagna-Portogallo nel 2012 come Portogallo-Cile nel 2017 e adesso Juventus-Napoli.
Ciò che avvicina queste tre importanti partite è che lui non si è visto sul dischetto perché il suo enorme ego gli sussurra sempre di tirare per ultimo e cacciare la gloria immensa.