Interrompo dal San Paolo: fantasia,immaginazione e amore per il calcio

Da qualche settimana è in libreria, in distribuzione nazionale, e su AmazonInterrompo dal San Paolo” per la la nuova collana “Sport&Soul” della Giammarino Editore, un libro di racconti di donne tutti sulle emozioni che il Napoli ed il calcio possono donare.

Sono tante e tutte valide professioniste, giornaliste e scrittrici, le donne che hanno partecipato al progetto curato da Pietro Nardiello. Loro sono  Emma Di Lorenzo, Adriana De Maio, Maria Teresa Baldi, Argia Di Donato, Gabriella Galbiati, Titti Improta, Daniela Volpecina, Iolanda Stella Corradino, Francesca Flavio, Ilaria Mennozzo, Serena Li Calzi, Renata Scielzo, Alessia Bartiromo, Taisia Raio, Melina Di Marino, Sabrina Uccello, Sonia Sodano, Gabriella Calabrese, Nunzia Marciano e Valeria Grasso con la prefazione di Carlo Verna.

Prima del calcio in tv, quello che viene definito dagli ultras “il Calcio moderno”, esisteva solo la radiolina per vivere la partita in diretta e lo “…scusa Ameri…” era un mood, come si direbbe oggi, che spaccava tra tutti gli appassionati di calcio. Partendo dal celebrare i sessant’anni di “Tutto il calcio minuto per minuto”, Pietro Nardiello ha realizzato una raccolta di scritti fondati sulla fantasia, l’immaginazione e l’amore per il calcio.

Abbiamo chiesto a Pietro Nardiello, il curatore dell’opera “Interrompo dal San Paolo” e a Serena Li Calzi, giornalista e autrice del racconto “L’inconsapevole tifosa” dedicato a Marco Baroni, autore dello storico gol contro la Lazio che regalò il secondo scudetto al Napoli nel 1990.

Intervista a Pietro Nardiello

Come nasce l’idea di questi racconti?

L’idea nasce per realizzare un progetto dedicato al calcio dove ci fosse spazio per la fantasia e l’immaginazione, celebrando, così, i sessant’anni di “Tutto il calcio minuto per minuto”, storica trasmissione della Rai che entrava nelle nostre case e nelle nostre anime.

Quindi, visto che l’editore è napoletano abbiamo pensato di partire da Napoli, una città dove fantasia, immaginazione e amore per il calcio sono elementi imprescindibili della vita di tutti.

Secondo te, le donne hanno un punto di vista differente rispetto agli uomini rispetto al mondo del pallone o del Napoli? Personalmente, quando sono in Curva B, non noto particolari differenze…

Le donne hanno un punto di vista meno maschio, riescono a narrare le cose attraverso un punto di vista meno tecnico (era ciò che io volevo), ma con altrettanta professionalità e competenza. Il filo conduttore del libro è il calcio, ma non è il protagonista.

Intervista a Serena Li Calzi per “Interrompo dal San Paolo”

Perché il gol di Baroni?

Non è stato facile ‘svestire’ il linguaggio giornalistico per abbracciare la narrativa. Per questo motivo ho deciso di attingere proprio dai ricordi del passato e di come fosse nata la mia passione per il calcio. Ovviamente grazie alla mia famiglia, a mio padre e a mio fratello che seguivano da tifosi il Napoli. Ho deciso di scrivere del gol di Marco Baroni che ha regalato il secondo scudetto al Napoli perché rappresenta per me l’infanzia e l’esplosione della festa che mi trovavo a vivere ogni volta che eravamo nella città partenopea dai nonni e giocava il Napoli. Insomma, Baroni era la sintesi perfetta di uno dei momenti più belli della mia vita e ho voluto condividerlo con i lettori perché sono certa, nelle emozioni di questo racconto troveranno anche una parte di loro.

Cosa rappresenta per te “Interrompo dal San Paolo”?

“Interrompo dal San Paolo” per me rappresenta la magia vera del calcio. Nessuna lezione di tattica, nessun “voler dimostrare qualcosa”, solo pure emozioni. Sfogliando le pagine di questo libro si percepisce subito la maturità professionale di tutte noi, donne straordinarie che dimostrano ogni giorno la qualità del proprio lavoro in un ambiente (diciamolo) in cui c’è ancora tantissima strada da fare. Questo libro mi sta dando l’opportunità di spiegare il mio punto di vista, di poter esprimere il mio pensiero non solo della figura della donna all’interno del giornalismo sportivo, ma all’interno della società. Solo noi donne abbiamo la possibilità di ribaltare tutto questo, di farci spazio senza ‘dover chiedere’ ma semplicemente lavorando sodo e con determinazione, avendo ben chiari i nostri obiettivi.

Le donne tifose del Napoli, secondo te, cosa hanno di differente rispetto agli uomini tifosi degli azzurri? Ci sono differenze o no?

Assolutamente no. Non esistono differenze, stiamo vivendo un momento storico molto importante, dove finalmente anche il calcio femminile sta ottenendo un trattamento completamente diverso rispetto al passato. Non esiste una differenza nelle emozioni che noi tutti abbiamo; esiste (purtroppo!) una differenza che parte all’origine che potrei semplificare nel “maschietto color azzurro e femminuccia color rosa”. Ma chi lo ha detto? Ma chi lo ha deciso? Sono tante piccole cose che già da piccoli, inconsciamente, determinano questa ‘differenza’ tra uomo e donna che inevitabilmente si ripercuote in tutti gli aspetti della società. Ecco il mio punto di vista:esistono persone con talenti. Esistono tutti i colori dell’arcobaleno e noi dobbiamo sentirci liberi, fin da bambini, di sperimentare ogni singolo aspetto della nostra natura. Solo partendo da questa libertà di base possiamo davvero pensare di credere in una società più sana, più felice, più sincera e meno frustrata. Alziamoci tutti in piedi, prendiamoci le nostre responsabilità e rendiamo migliore questo mondo: qui e ora.

Ringraziamo i colleghi Pietro Nardiello e Serena Li Calzi per il tempo dedicatoci e vi invitiamo a leggere questo fantastico viaggio nei ricordi del Napoli Calcio che potete trovare in forma cartacea o in versione e-book a questo link su Amazon (“Interrompo dal San Paolo”).

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