Il Napoli disintegra la Fiorentina, l’editoriale di Gianfranco Piccirillo
È stata una bella partita soprattutto nel primo tempo con azioni ben congegnate dal Napoli e questa volta anche ottimamente concluse con le realizzazioni di Insigne, Demme, Lozano e Zielinski senza nessuna percentuale di errori. Errori invece sono stati commessi ancora in difesa, ma soprattutto dal tecnico Prandelli che ha completamente sbagliato la filosofia dell’incontro, sbilanciando la squadra come se dovesse affrontare la Nocerina e non il Napoli. Schierare in attacco Castrovilli assieme a Vlaovic e Ribery oltre a Callejon, grande ex che se ci fosse stato il pubblico sarebbe stato accolto con tutti gli onori, non è stata una scelta felice e se a questo aggiungiamo le due occasioni sprecate dall’ex Biraghi e la grande parata di Ospina su Ribery si capisce che Prandelli ha rivisto i fantasmi delle sue giornate peggiori come la scoppola subita dalla Spagna nella finale degli Europei. Bisogna però dare i giusti meriti anche a Petagna, bravo e generoso nell’occasione dei primi due gol del capitano e di Diego Demme, allo stesso Lorenzinho capace di fare altre giocate di maradoniana memoria in occasione dello splendido assist fornito a Lozano nel terzo gol. Il messicano conferma il suo valore e in questo va dato atto a Gattuso di averlo saputo rigenerare completamente perché con Ancelotti sembrava un oggetto misterioso, per qualcuno era diventato persino un bidone. Non è un bidone, anzi a mio avviso un potenziale top player, anche Zielinski che allo scadere del tempo segna il quarto gol con un tiro dei suoi da fuori, mentre nella ripresa c’è ancora il modo di vedere altre due reti del Napoli con il rigore di Insigne per fallo su Bakayoko e il tiro di Politano allo scadere dopo una sua iniziativa personale. Per il resto solo possesso palla e tanti cambi da una parte e dall’altra con la differenza che quelli di Prandelli non servono praticamente a nulla, mentre quelli del Napoli possono essere utili a far respirare Lozano e Insigne, ma anche Petagna in vista della finale di Supercoppa di mercoledì contro la Juventus e soprattutto a far mettere qualche minuto nelle gambe a Mertens e a far debuttare in serie A il giovane Cioffi, centravanti della primavera, almeno fino a quando era possibile far giocare ancora i campionati giovanili.
Anche il centrocampo con Demme al posto di Ruiz, colpito dal corona virus, e Bakayoko è apparso più dinamico e concreto, con l’importante recupero di Manolas in difesa assieme alle conferme di Hjsay e Rui, oltre che di Ospina e Koulibaly. Insomma è stato un bello spettacolo per i tifosi napoletani davanti ai monitor, mortificante invece per i fiorentini che pensavano di aver risolto i loro problemi con l’avvento del magnate americano Commisso in società e invece è bene che sul modello di organizzazione dei club calcistici si cominci a riflettere seriamente, se non si vuole vederli tutti nelle mani di ricchi stranieri.