Prostata infiammata, prevenzione e alimentazione

La prostata è una ghiandola dell’apparato uro-genitale maschile che si trova tra la vescica ed il pene. E’ una ghiandola importantissima perchè svolge ben tre funzioni fisiologiche:

  • Funzione escretoria, ovvero produce una parte di fluido spermatico;
  • Funzione eiaculatoria, in quanto incorpora al suo interno i dotti eiaculatori che permettono di riversare lo sperma nel canale uretrale e da questo all’esterno.
  • Funzione urinaria in quanto, il buon funzionamento della ghiandola prostatica influenza il funzionamento di vescica e uretra. Infatti, con l’avanzare dell’età, spesso la prostata tende ad ingrossarsi rendendo difficoltosa la minzione.

Prostatite: sintomi

Di solito si parla di prostata quando essa non funziona alla perfezione ed in particolare nei casi di prostatite, un’infiammazione della ghiandola prostatica, che può essere generata da diverse cause: batteri, traumi, danni ai nervi del tratto urinario.

I principali sintomi di questa infiammazione sono:

  • disuria: dolore o bruciore durante la minzione;
  • ematuria: urine torbide e maleodoranti, talvolta con tracce di sangue
  • sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica;
  • stimolo alla minzione più frequente del normale, soprattutto durante la notte (nicturia);
  • difficoltà a controllare la minzione con effetti di incontinenza;
  • dolore al basso ventre o nella zona perineale;
  • dolore durante l’eiaculazione;
  • disfunzione erettile;

Prostata: Fattori di rischio

I principali fattori di rischio che possono compromettere la salute della ghiandola prostatica sono:

  • Predisposizione genetica e/o una componente familiare;
  • Obesità (sembra che essere sovrappeso possa essere considerato un fattore di rischio)
  • Età (il rischio aumenta progressivamente dopo i 50 anni);
  • Etnia (sembra che gli uomini di colore siano maggiormente esposti).

Prostata: Prevenzione e alimentazione

Al fine di salvaguardare la salute della ghiandola prostatica, anche in presenza di componenti familiari, si possono adottare stili di vita e misure preventive mirate. Tra esse due sono principalmente le strategie vincenti;

In generale scegliere una dieta sana e fare esercizio fisico è sempre un investimento per la propria salute, ma nello specifico esistono alcune abitudini alimentari che più delle altre contribuiscono a proteggere la ghiandola prostatica. Vediamo insieme quali.

Un piano alimentare consigliato è sicuramente una dieta ricca di fibre e antiossidanti (frutta e verdura fresche, pesce ricco di omega 3, legumi ecc.) affinchè possa essere stimolato il sistema immunitario che protegge la funzionalità della prostata per ritardarne l’invecchiamento e le conseguenti disfunzioni.

Pesci come salmoni, sardine e trote ricchi di Omega 3, ma anche cibi antiossidanti come i frutti di bosco, il tè verde,  i pomodori (per la presenza di licopene contenuto nelle pareti cellulari dei pomodori), i broccoli (per la presenza di sulforafano), il cavolfiore.

Lo stile consigliato dagli esperti è quello che suggerisce  di consumare cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno scegliendo prodotti di stagione, privilegiare  farine integrali, limitare il consumo di carni rosse, limitare i grassi saturi come quello provenienti dai prodotto caseari, scegliere di consumare grassi salutari come quelli offerti dalla frutta secca (mandorle e noci ad esempio) e dall’olio extravergine di oliva.

Naturalmente sono da evitare i grassi trans, ovvero quelli dei prodotti fast food e degli alimenti confezionati, così come le bevande zuccherate e gassate e gli eccessi di sapidità.

I controlli medici

Una sana alimentazione e l’esercizio fisico costante e moderato contribuiscono a ridurre il rischio di prostatite, ma certo non lo escludono. Per preservare la salute della prostata, oltre all’adozione di un piano alimentare mirato occorre anche sottoporsi a regolari controlli, specialmente superati i 50 anni quando i fattori di rischio iniziano ad aumentare.

La prevenzione deve essere eseguita su base annuale, sottoponendosi a comuni esami del sangue, come nel caso della prostata, oltre che a un’ecografia addominale al fine di scongiurare anche altre possibili patologie urologiche.

 

 

 

 

 

 

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