Ihor Ivanovyč Bjelanov, e gli anni dolci della Dinamo Kiev del Maestro Lobanovski, squadra capace di incantare il mondo del calcio europeo:
Ihor Ivanovyč Bjelanov entra nella classifica dei miti del calcio dell’ex Unione Sovietica, dell’Ucraina e del calcio Europeo. Uno degli idoli del monumento Andriy Shevchenko. Un giocatore offensivo che sapeva ricoprire molti ruoli in attacco, fisico leggero ma ottima tecnica e senso del goal. Lui che ha appreso molto dal “Colonnello” Lobanovski negli anni dolci della Dinamo Kiev.Era soprannominato Razzo, il che fa capire la sua elevata velocità.
Nel 1986 vince il Pallone d’Oro davanti a gente come Gary Lineker ed Emilio Butragueño. Fu uno dei protagonisti della Favola della Dinamo Kiev capace di vincere la Coppa delle Coppe spazzando via l’Atletico Madrid per 3-0. Ha giocato in Germania alla corte del Borussia M’gladbach ma nel suo destino ci sarebbe dovuto essere il calcio Italiano visti i forti interessamenti di Atalanta prima e Genoa poi, affari che sembravano fatti nel corso delle fineste di mercato ma il calciatore non e’ mai arrivato in Italia. Solo nel 1994 ammette che le trattative con Genoa e Atalanta saltarono perché il governo sovietico gli impedì di firmare i contratti, condizionandone la carriera.( Wiki)
Insomma una stella del calcio Ucraino che sicuramente avrebbe potuto brillare anche nella nostra Serie A ricca di campioni. Una curiosita’, l’ex calciatore e’ stato amante dell’opera con una devozione per Giuseppe Verdi. Se la Dinamo Kiev con il “Laboratorio” Lobanovski ha incantato l’europa del calcio, Bjelanov era da considerasi come una sorte di ornamento a quella torta meravigliosa, uno dei calciatori piu’ forti della storia del calcio dell’est europa.
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