“Lo Stato ci ha ridotto in mutande!” è il grido di dolore dei negozianti che hanno dato vita ad un flash a Via Chiaia, una delle strade più rinomate di Napoli. Una lunga catena umana, uomini e donne legati tra loro da uno slip. Una trovata goliardica? Assolutamente no! Un grido di disperazione di chi fatica ad arrivare (o di fatto non ci arriva) a fine mese.
Napoli, la mutanda quale simbolo di protesta
Negozi chiusi da novembre. Un ristoro di duemila euro. I commercianti sono in ginocchio e non si riesce a comprendere perchè il comparto dell’abbigliamento debba restare chiuso se poi ai negozi di biancheria intima è consentito di restare aperti al pubblico. Come a dire: “L’importante è che tu abbia la mutanda nuova, anche se poi i tuoi capi di abbigliamento fanno un po’ pena come te!”
All’iniziativa promossa da Confcommercio Napoli, Federmoda e Chiaia District hanno partecipato circa 150 persone in rappresentanza delle categorie maggiormente penalizzate dalle chiusure (abbigliamento, calzature e similari). In circa 150 hanno manifestato legati l’uno l’altro da uno slip, simbolo di protesta scelto per sottolineare la disparità di trattamento adottata dal governo relativamente alle diverse categorie merceologiche.
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